TRASFERITI SU http://seladelfia.wordpress.com

TRASFERITI SU http://seladelfia.wordpress.com
CLICCA SUL LOGO PER ACCEDERE AL NUOVO SITO

Visti gli ultimi accadimenti propongo di espellere Pieroni e Spartacus.MA LO DECIDA IL COLLETTIVO.NO A SCELTE DALL'ALTO

Oggi con mio grande stupore vengo a scoprire che Kilombo Slow esisteva ed era dentro Facebook.Per 6 mesi la mia mozione è stata fermata perchè la redazione affermava che non esistendo Kilombo Slow non si poteva inserire nulla in suo riguardo(ora capisco perchè così tanto fervore contro quella mozione).

Per questo propongo l'espulsione di Pieroni e Francesconi per mala fede palese e per incapacità di gestione di Kilombo,vista la continua emoraggia di kilombisti e la scarsa partecipazione degli stessi(quando mi iscrissi io alle votazioni se ne presentavano in 5 o 6,adesso si va per deroghe ai vecchi redattori).

Antonio Di Gilio

Ma non c'era più l'emergenza rifiuti in Campania? Allora perchè la Puglia dovrebbe essere ancora solidale?

BARI – «Questa volta a Berlusconi dico no, la Puglia non accoglierà altre 40.000 tonnellate di rifiuti dalla Campania». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nella conferenza stampa di fine d’anno, rendendo nota la richiesta appena giunta dal governo. 
«E' una richiesta inaccoglibile – ha detto Vendola – perché cozza con quello che ho sentito in televisione: ho sentito rivendicare dal presidente del Consiglio, da diversi esponenti del governo, dal ministro Tremonti il miracolo della soluzione del problema della 'monnezza' in Campania da parte del presidente del Consiglio. Siccome il problema della 'monnezza' Berlusconi lo ha risolto, non capisco perchè ci debbano chiedere di accogliere altre 40.000 tonnellate di rifiuti». 
«Visti i favolosi risultati del governo Berlusconi – ha proseguito Vendola – penso che si tratti di una richiesta infondata».

«E poi – ha continuato – la Puglia non ha motivo più di essere solidale con un governo che con noi ha fatto promesse che non ha mantenuto». «Prodi – ha spiegato al riguardo Vendola – ci aveva dato cinque milioni di euro per sostenere il bacino 'Lecce 2' che era un bacino nel quale vi erano stati problemi sull'impiantistica dei rifiuti, Berlusconi ci aveva promesso 5 milioni di euro che avremmo avuti, ci ha detto, senza problemi. Bertolaso, il sottosegretario Gianni Letta hanno scritto a Tremonti ma questi 5 milioni di euro, evidentemente perché il ministro Tremonti può più del presidente del Consiglio, non possono più essere dati alla Puglia». 

«Non mi devo quindi disobbligare nei confronti del governo Berlusconi perché ha promesso e non ha mantenuto, non devo aiutare la Campania perché ho sentito dire da Berlusconi che non c'è più emergenza rifiuti: quindi – ha concluso Vendola – la letterina che mi è giunta di richiesta per accogliere questi rifiuti io la rispedisco al mittente».


da gazzetta del mezzogiorno on-line

Antonio Di Gilio

La riduzione delle ore non aiuta i lavoratori ma i padroni

Il ministro del lavoro Sacconi ha proposto la sua ricetta per far "sopravvivere" i lavoratori alla crisi che può essere riassunto con un vecchio motto di rifondazione che nel '98 ha fatto cadere un governo "lavorare meno, lavorare tutti".


Ovviamente Ferrero dall'alto della sua ignoranza in materia economica plaude alla soluzione che come nel '98 è fallimentare sotto tutti i punti di vista. Ma cerhiamo di capire perchè.
Certo l'idea del lavorare meno per lavorare tutti , fa sicuramente tanto comunista e idea di classe ma avrà come unico risultato di distruggerla la classe per fame.
Infatti  l'idea di base ben si concilia con un settore pubblico che così come è strutturato ( inefficiente e in alcuni casi limite semplici posti da amortizzatori sociali) può accogliere al suo interno quell'organico di precari che vedrebbero così salvaguardato il loro posto (per quanto?) al prezzo di tanti altri lavoratori che si vedrebbero decurtati circa 100-150 euro netti (parlo di impiegati al livello base).
Praticamente questi lavoratori perderebbero in un solo botto gli ultimi 2 rinnovi contrattuali (sempre netti). 

Ma passiamo al settore privato. Come ben sappiamo, l'incidenza maggiore del costo del lavoro è quello dei contributi previdenziali. Un'azienda che è in crisi ha sicuramente vantaggio a ridurre la produzione visti i tempi e lo farà sicuramente,ma non attraverso la riduzione delle ore del lavoro, ma semplicemente attraverso il licenziamento da una parte e facendo eventualmente fare (qualora servisse) gli straordinari ai restanti. Semplificando al massimo il ragionamento, se la produzione in questo momento necessita nell'azienda X di 2 lavoratori per macchina contro il vecchio rapporto di 3 lavoratori per macchina , l'azienda ha più vantaggio a pagare 2 lavoratori al vecchio sistema orario, piuttosto che 3 a un salario diminuito semplicemmente perchè il terzo non le serve. Con l'aggravante che se questa idea passa al vaglio del parlamento i licenziamenti ci saranno comunque e i lavoratori rimasti si ritroveranno semplicemente con un salario da fame perchè si vedrebbero decurtati tra i 100-150 euro in meno in busta paga.

Purtroppo la sinistra continua ancora con gli spot e invece di fare gli interessi dei lavoratori insegue idee strampalate che dietro a motti comunisti, nascondono vere truffe ai danni dei lavoratori ma non per mala fede ma per incapacità e ignoranza (e sinceramente non so cosa sia peggio). Una sinistra degna avrebbe fatto una battaglia per l'abbassamento della tassazione sul costo del lavoro (cuneo fiscale) a tutto vantaggio per i lavoratori. Una sinistra seria avrebbe dovuto fare una battaglia per l'aumento della no-tax area e per una diminuzione delle aliquote fiscali per i redditi più bassi. Ma questa sinistra "seria" non esiste ma ama tanto parlare di comunismo come di una religione e come tale ripiega in liturgie che le consentiranno la sopravvivenza come un mito ma sarà incapace di influire seriamente.

Antonio Di Gilio

Il tempo è galantuomo e mi ha dato ragione...mai nel Pd

Chi mi conosce sa che la mia frase preferità è "il tempo è galantuomo" e mi ha dato ragione. Nel Pd non sono mai voluto entrarci per vari motivi, primo fra tutti l'assenza di un'idea di sinistra. Ma Anche alla fasulla capacità di rinnovamento che non ha investito i quadri dirigenziali alla collocazione in europa. Alla luce degli avvenimenti politici e ora anche giudiziari mi dispiace dirlo ma "avevo ragione".
Adesso si presenta la necessità di coprire quello spazio vuoto che gli avvenimenti stanno creando nella sinistra italiana. Se il 50% degli abruzzesi non vota qualcosa dovrà pur significare?
Il Pd è un progetto fallimentare e la storia lo dimostrerà, sta alle persone di buona volontà abbandonare quel confussionale progetto e aprire la strada verso una vera sinistra alternativa, giovane rinnovata e innovativa diversa dal Pd e dai partiti comunisti tutti incapaci di dare risposte a un mondo completamente mutato

Antonio Di Gilio

Petizione per la nascita del partito della sinistra
http://firmiamo.it/perilpartitodellasinistraaltrocheassociazione2

Gruppo Facebook

http://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=37941134302&ref=ts

Petizione per il partito della Sinistra e per un coordinamento sindacale europeo

Delusione. Questo è il sentimento che molti,anzi direi tutti abbiamo provato uscendo
dal teatro Jovinelli. Per un attimo ci si aspettava che avvenisse il miracolo quando
Vendola e Fava si erano appartati e invece... nulla.
A noi l'associazione sta stretta soprattutto dopo aver visto quell'entusiasmo quella
voglia di fare che ha pervaso l’intero teatro. Questa raccolta firme ha l’unico scopo di
lanciare un segnale forte alle dirigenze di quei partiti che ancora tentennano e che per
opportunismi o semplicemente per paura non vogliono fare i conti con la storia.
Quella SINISTRA che verrà a nascere non sarà un nuovo arcobaleno in quanto non
sarà una semplice fusione fredda tra partiti ma un felice ritrovo e punto di confluenza
di compagni e compagne che per vari motivi trovano stretto gli attuali partiti o la
semplice associazione e vogliono lavorare in nome di un nuovo progetto.
I tempi del mondo non aspettano più quelli della politica e mentre ormai da un anno
si discute o addirittura ci si lancia accuse, la crisi economica dilaga, lavoratori e
lavoratrici vedono perdere il loro lavoro, risparmiatori i loro guadagni e pensionati il
loro potere di acquisto. Gli immigrati vengono trattati come bestie e trans e
omosessuali vengono picchiati o devono subire offese verbali da un clericalismo
sempre più invadente Non possiamo lavarcene le mani e nasconderci dietro il
semplice “lo avevamo detto” . Saremo colpevoli e dovremo assumerci la
responsabilità storica,politica e sociale di questo tempo.
A Febbraio che lo vogliano o no non sarà costituita un'associazione ma un partito
perchè questo vuole la base. Ma a questo devono immediatamente essere presentate
idee per non far sembrare il nostro un progetto fallimentare.
Lanciamo l’idea che alla globalizzazione dei mercati finanziari e del commercio, vi
sia anche un coordinamento europeo del sindacato. Nulla può il sindacato nazionale
contro delocalizzazioni selvagge o leggi sul lavoro e pensioni che appartengono a
un’Europa del fondamentalismo liberista. In tutta Europa (Grecia, Francia, Germania
ecc.) si sta assistendo a lotte di lavoratori, studenti uomini e donne che stanno
pagando la crisi. E’ questo il momento di costruire un sindacato europeo capace di
organizzare (perché no) il sogno di uno sciopero generale che vada da Lisbona a
Talin; da Oslo a Malta.
Abbiamo 2 mesi per costruire questo progetto che a Febbraio non griderà soltanto
partito ma lo farà.

Per la versione cartacea contattatemi

casadellasinistra@gmail.com







Sign for Per il Partito della Sinistra...altro che associazione





Antonio Di Gilio

Un giorno senza immigrati


Cosa succederebbe se tutti i lavoratori stranieri da un giorno all'altro decidessero di incrociare le braccia?
L'istat afferma che nel 2008 gli stranieri residenti sono 3.5milioni con un incidenza del 5.8% sulla popolazione totale.La ricchezza prodotta in termini di Pil raggiunge ormai l'8% .Il sistema pensionistico ancora regge grazie anche ai contributi versati da queste persone.
Le badanti dei nostri nonni e genitori sono per lo più stranieri.
Le imprese costituite da immigrati sono in continuo aumento e oltre la metà dei dipendenti stranieri (il 51.5 per cento) è occupata in una micro-impresa, e la quasi totalità di essi (l'82 per cento) lavora in un'impresa con meno di 50 addetti. In altre parole l'artigianato italiano fiore all'occhiello del made in Italy è prodotto da stranieri.
Ovviamente questi dati rappresentano solo il lavoro regolare.Le campagne del sud vede migliaia di lavoratori stranieri spesso sfruttati mentre al nord bisogna attendere qualche morto dalle impalcature per renderci conto di come sempre più muratori sono stranieri.

La volontà degli ultimi tempi di mostrare lo straniero come il caprio espiatorio di un'economia che non va o della sicurezza che non c'è cerca soltanto di allontanare la questione della rappresentanza.

Ma alla luce di questi dati cosa succederebbe se gli stranieri sparissero dall' ITALIA?

In america i messicani hanno costituito nel 2006 il "Day Without Immigrants", una manifestazione nazionale alla quale parteciparono milioni di immigranti latino americani chiedendo la legalizzazione. Quel giorno gran parte dell'industria dei servizi statunitensi subì un forte rallentamento, e sebbeno le situazioni estreme descrite dal documentario non si avverarono, la nazione non potè fare a meno di notare le difficoltà che la loro assenza dal lavoro aveva creato nelle scuole, negli ospedali, nei risotoranti, nell'idustria delle costruzioni e negli hotel

Il gruppo su facebook è

Antonio Di Gilio

La rivoluzione sarà donna



Il cambiamento sarà rosa.Sempre più donne entrano in politica e raggiungono i vertici della società.La Clinton negli Usa,la Segolen in Francia,la Merkel in Germania. Solo l'Italia non presenta (non che non ci siano) donne tra le sue fila,salvo ex vallette.
E' di qualche giorno fa la notizia di Shamsia.L'acido le ha deturpato il viso e danneggiato un occhio. Ma non è riuscito a toglierle la voglia di lottare per cambiare un Paese, l'Afghanistan, in cui alle donne non è consentito studiare liberamente. Non è servito a proteggerla nemmeno il burqa che era costretta a indossare, e che gli aggressori le hanno sollevato per buttarle sul volto l'acido.La protagonista di questa storia drammatica ha 17 anni e si chiama Shamsia: è stata aggredita insieme a un'altra decina di sue compagne davanti al liceo di Kandahar, la violenta città del sud dell'Afghanistan da sempre roccaforte dei Taleban. Ma non ha abbassato la testa, Shamsia. Piuttosto ha sfidato i suoi aggressori: «Continuerò ad andare a scuola - ha detto - anche se mi dovessero uccidere». Shamsia e le sue amiche sono state aggredite da alcuni uomini in motocicletta che, dopo essersi avvicinati al gruppo di studentesse con il burqa le hanno afferrate, hanno tolto loro il velo e spruzzato il volto con l'acido. Le ragazze sono ricoverate lontano da casa, nell'ospedale militare di Kabul, i cui medici devono ora decidere se inviare Shamsia in India per cure più adeguate. Dal suo letto, col viso ricoperto da un unguento giallo, Shamsia con voce flebile lancia la sua sfida: «Ai miei nemici - dice - lancio questo messaggio: anche se ci riprovassero altre 100 volte, io continuerò i miei studi. Sto studiando per costruire il mio Paese». L'attacco finora non è stato rivendicato, ma la gente e le autorità sanno che l'atto porta il marchio di fabbrica dell'integralismo islamico. Lo stesso presidente afghano, Hamid Karzai, l'ha attribuito ai «nemici dell'Afghanistan», espressione con cui ci si riferisce ai ribelli Taleban. Quando i fondamentalisti erano al potere in Afghanistan, dal 1996 al 2001, l'istruzione femminile fu messa al bando in nome della più rigida interpretazione dell'Islam. Oggi un loro portavoce, Yusuf Ahmadi, al telefono con l'Afp ha però negato la paternità del gesto: i Taleban, dice, «non commetterebbero mai un'azione così vigliacca contro dei bambini». Il gesto potrebbe essere quindi un'iniziativa spontanea locale. Ma l'aggressione di Kandahar confluisce in una campagna diffusa e capillare dei Taleban contro la scuola, non solo femminile. (da il Messaggero)





L'istruzione delle donne deve diventare il vero cambiamento di questo mondo.La rivoluzione del libro del gentil sesso ci sal




Antonio Di Gilio

L'anarchia?Nel Pd

Il caso Villari è soltanto l'ultima oscenità e macchietta napoletana che si assiste nel Pd.
Ormai da molti mesi assistiamo a correnti varie in completo disaccordo, persone che dicono cazzo gli pare sotto una finta idea del diritto di espressione e ciliegina sulla torta parlamentari votati nelle liste che fanno l'opposto di quello che si decide nelle cabine di regia.
Insomma è l'anarchia. Questo è il segnale che il Pd è tutto tranne che un partito.Non c'è accordo praticamente su nulla e mentre l'Italia assiste alla valanga noi dobbiamo subirci questo isterismo diffuso nel partito(?) che è l'ultimo bastione rimastoci con una declinazione di "sinistra".

Gli italiani e i lavoratori soprattutto stanno vivendo una delle peggiori crisi e invece di mettere all'angolo Berlusconi sui problemi dell'economia e della società,il Pd non ha niente di meglio da fare che mostrare il peggio di se.
Ma questa volta è differente,non c'è più nessuno da incolpare per i propri errori.L'errore è solo uno e si chiama PD e per una volta concordo con il segretario de "La Destra" che al corriere dichiara "a Veltroni resta solo il suicidio".

Antonio Di Gilio

Esperimento su Facebook -Sinistra work in progress

A tutti coloro che intendo costruire una sinistra nuova,alternativa al Pd e in grado di affrontare con uno sguardo diverso dalle ideologie,è stato aperto su Facebook un gruppo dal titolo
Sinistra Italiana...work in progress
http://www.facebook.com/s.php?sid=5c192d85d7cfdbd457256fbd87c7c9fa&refurl=http%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fs.php%3Fsid%3D5c192d85d7cfdbd457256fbd87c7c9fa%26k%3D100000004%26id%3D36440922793%26gr%3D2%26n%3D-1%26o%3D4%26sf%3Dp%26s%3D50&k=100000004&id=36440922793&gr=2&n=-1&o=4&hash=d167c764a503036860931583c00965e2&sf=p&s=60#/group.php?gid=64058115008

Da questo gruppo è possibile partecipare,oltre alle solite discussioni anche alla creazione del simbolo/logo della formazione.Al termine della presentazione sarà possibile all'interno del gruppo metterlo ai voti e il logo vincente sarà presentato alla costituente che dovrebbe tenersi il 13 dicembre.Per tutti gli interessati
http://www.facebook.com/s.php?sid=5c192d85d7cfdbd457256fbd87c7c9fa&refurl=http%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fs.php%3Fsid%3D5c192d85d7cfdbd457256fbd87c7c9fa%26k%3D100000004%26id%3D36440922793%26gr%3D2%26n%3D-1%26o%3D4%26sf%3Dp%26s%3D50&k=100000004&id=36440922793&gr=2&n=-1&o=4&hash=d167c764a503036860931583c00965e2&sf=p&s=60#/event.php?eid=33796862294

Antonio Di Gilio

8101 strade in nome di Peppino Impastato

8101 sono il numero complessivo di comuni presenti in Italia.Dovremmo costruire in ognuno di essi (ovviamente esclusi quelli piccolissimi con quattro strade) comitati promotori affinchè le amministrazioni dedichino una strada alla sua memoria.

Il 9 maggio 1978 moriva lo stesso giorno di Moro anche Peppino,il primo per mano brigatista il secondo per mano della mafia.Al primo hanno dedicato monumenti,strade e scuole,al secondo soltanto l'OBLIO.

Spetta a noi restituirli memoria storica.

Adelfia svegliati!!!!

Cari blogger scusate se per qualcuno sembrerò sacrilego ma la festa di San Trifone è in crisi.L'affluenza di quest'anno è a mia memoria la più bassa in assoluto.Non ci sono dubbi che l'insieme di1)giornata lavorativa2)crisi economica3)sciopero mezzi pubblicihanno influenzato negativamente.Tuttavia sono andato a rivedere vecchie foto della festa del 1992 e non ho parole.Anche quell'anno fu settimanale e la crisi monetaria ci fece uscire dallo SME, eppure la gente era tantissima.Ho una foto scattata in via Carlo Alberto (piuttosto periferica per i tempi) e la strada era letteralmente coperta da persone.Con una certa tranquillità alla luce di quella foto posso parlare di crisi.Nemmeno gli anni 2006-2007 possono essere paragonate a quelle degli anni '80 e '90 (eppure erano di fine settimana).Con questo non voglio accusare alcuna amministrazione (anche se ho potuto constatare che molti baresi non sanno nemmeno l'esistenza di questa festa) in quanto la crisi di una tradizione non è legata a un' amministrazione ma alla collettività.Ne ho discusso con altre persone e anche loro hanno avvertito con dispiacere una festa quanto meno sotto tono.Anche la sera del 10 e ancor peggio dell'11 hanno visto poca gente (considerando gli altri anni)e tranquillamente si passeggiava per le strade,cosa che in passato era possibile soltanto tra gli spintoni.Credo che questa crisi sia un ulteriore avvisaglia dello sfilacciamento sociale di questo paese.La crisi di un sentimento di comunità che anno dopo anno si sta perdendo.Per troppe persone questo paese sta diventando semplicemente il luogo per venire a cenare e a dormire la notte e nulla più.E questo vale per gli adelfiesi di acquisizione che per quelli presenti da generazioni.Le estati della mia infanzia vedevano bambini a giocare fino a notte inoltrata,e le donne anziane fuori alle loro porte di casa a guardare la gente passare e a fare un pò di pettegolezzo (e non parlo di tantissimi anni fa).Adesso se si passa alle 21 lungo i corsi vedi nei migliori dei casi qualche macchina con musica napoletana a tutto volume che scorazza a tutta velocità.Le adelfiadi erano un occasione per stare lontani dai computer e i campi scuola organizzate dalla chiesa attraevano tanti bambini,mentre i partiti vedevano le loro sezioni un punto di ritrovo.Oggi 2008 non mi rimane che constatare questo degrado.Le istituzioni impotenti e incapaci di presentare un'idea di aggregazione(fatte salve le festicciole),la chiesa che si è rintanata a semplice organizzazione burocratica (speriamo nel nuovo giovanissimo parroco)e i partiti che si sono chiusi intorno ai vertici costruendo torri d'avorio.LA GENTE è STATA LASCIATA SOLA .La solitudine produce paura e la paura è il terreno fertile per coloro che seguono le leggi della jungla.Il tutto diventa un cane che si mangia la coda che divora tutto....festa patronale compresa.
Faccio appello alla comunità,SVEGLIATEVI

Antonio Di Gilio

COSSIGA: POLIZIA NON INTERVENGA, ASPETTIAMO VITTIME - PROVOCAZIONE O SENILITA'?

L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga torna a parlare delle manifestazioni studentesche e ribadisce la sua sollecitazione per una dura repressione. Ma Cossiga va oltre: in una lettera aperta al capo della Polizia consiglia di aspettare 'tempi peggiori' di quelli di oggi, in sostanza incidenti gravi che (dopo aver suscitato paura e odio nella gente) giustifichino la repressione verso gli studenti.
E' in questa prospettiva che Cossiga sostiene che ''l'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio una donna o un bambino''.
Cossiga si augura che siano solo feriti anche solo in modo grave e riserva il morto alle forze dell'ordine ('in tenuta ordinaria') durante devastazioni di strade e negozi. Tutto questo dovrebbe, nel disegno di Cossiga, permettere di ''intervenire massicciamente e pesantemente'' e ''senza arrestare nessuno''.
Tra i danneggiamenti invocati, Cossiga si augura che possano accadere alla sede dell'arcivecovo di Milano o a qualche sede della CAritas o di Pax Christi. La lettera sta gia' suscitando (o accrescendo) perplessita' in ambito politico e vecchi amici di partito di Cossiga, che non vogliono essere citati, si chiedono se parli solo in astratto o se la strategia suggerita sia stata da lui sperimentata in qualche modo in passato.
Di seguito il testo della lettera aperta di Cossiga al capo della Polizia Antonio Manganelli:
''Caro Capo, per alcune dichiarazioni paradossali e provocatorie da me rese sul come gestire l'ordine pubblico in questa ripresa di massicce manifestazioni e come, spengendo tempestivamente i focarelli, si possa evitare che divampino poi gli incendi, mi sono beccato denunzie da molte persone, sacerdoti, frati e suore comprese, e sembra che me sia in arrivo una da parte di S.Em.za il Card. Tettamanzi, firmata anche dai alcuni suoi fedeli adepti dei Centri Sociali, dei No Global e dei Black Bloc.
Ma osando contro l'osabile, caro Capo, vorrei darLe un consiglio. Gli studenti piu' grandi, anche se in qualche caso facendosi scudo con i bambini, hanno cominciato a sfidare le forze di polizia, a lanciare bombe carta e bottiglie contro di esse e a tentare occupazioni di infrastrutture pubbliche, e ovviamente, ma non saggiamente, hanno reagito con cariche d'alleggerimento, usando anche gli sfollagente e ferendo qualche manifestante. E' stato, mi creda! un grande errore strategico''.
''Io -proseguie Cossiga- ritengo che, data anche la posizione dell'opposizione (non abbiamo piu' il Partito Comunista e il ferreo servizio d'ordine della CGIL), queste manifestazioni aumenteranno nel numero, in gravita' e nel consenso dell'opposizione. Un'efficace politica dell'ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti. A mio avviso, dato che un lancio di bottiglie contro le forze di polizia, insulti rivolti a poliziotti e carabinieri, a loro madri, figlie e sorelle, l'occupazione di stazioni ferroviarie, qualche automobile bruciata non e' cosa poi tanto grave, il mio consiglio e' che in attesa di tempi peggiori, che certamente verranno, Lei disponga che al minimo cenno di violenze di questo tipo, le forze di polizia si ritirino, in modo che qualche commerciante, qualche proprietario di automobili, e anche qualche passante, meglio se donna, vecchio o bambino, siano danneggiati, se fosse possibile la sede dell'arcivescovo di Milano, qualche sede della Caritas o di Pax Christi, da queste manifestazioni,e cresca nella gente comune la paura dei manifestanti e con la paura l'odio verso di essi e i loro mandanti o chi da qualche loft o da qualche redazione, ad esempio duella de L'Unita', li sorregge.
L'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio come ho gia' detto un vecchio, una donna o un bambino , rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita.
Io aspetterei ancora un po', adottando straordinarie misure di protezione nei confronti delle sedi di organizzazioni di sinistra. E solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di ''Bella ciao'', devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell'ordine contro i manifestanti, ma senza arrestare nessuno.
E il comunicato del Viminale dovrebbe dire che si e' intervenuto contro manifestazioni violente del Blocco Studentesco,di Casa Pound e di altri manifestanti di estrema destra, compresi gruppi di naziskin che manifestavano al grido di ''Hitler! Hitler!''. Questo il mio consiglio. Cordialmente Francesco Cossiga''.

Adelfia paese per vecchi

Il comune di Adelfia ha visto negli ultimi 25 anni un incremento sensibile della sua popolazione.Si è passati dai 10.931 del 1981 ai 17.214 di aprile 2008.


In realtà da un'analisi più attenta si nota come gli aumenti maggiori si sono avuti negli anni '80 (+40%) per poi avere crescite molto basse. Ovviamente il grosso degli aumenti è sicuramente dovuto dall'emigrazione dei cittadini della città di Bari verso i paesi limitrofi.Tuttavia queste analisi si fermano su un carattere puramente quantitativo e non dicono nulla sulla situazione dell'età dei cittadini.


Sul sito http://demo.istat.it/ è possibile conoscere tutta una serie di dati relativi alle popolazioni di tutti i comuni di Italia tra cui età,sesso,stato civile.Questi dati opzionali sono tuttavia verificabili dal 2002 fino al 2007


Ecco i dati del 2002 e del 2007 per fasce di età messi a confronto


Fascia di età 2002 % 2007 % Variazione %
0-17 3432 21.13% 3341 21.57% -1.56%
18-35 4279 26.35% 4113 24.09% -2.26%
36-50 3635 22.38% 4205 24.63% +1.68%
51-65 2618 16.12% 2818 16.50% +0.38%
60-100+ 2271 13.99% 2593 15.20% +1.21%
TOTALE 16236 100% 7070 100% 0 +5,13%


Come è possibile vedere,la situazione è grave. Sicuramente il problema rientra nella più ampia questione strutturale in cui versa l'Italia.Tuttavia Adelfia presenta un'accentuazione del problema.La fascia non prettamente legata alla natalità(18-35) è quella che presenta la varazione maggiormente negativa indice di una forte emigrazione delle forze più fresche del paese.Inoltre in conpenso il paese attrae o vede l'aumento progressivo delle persone appartenenti alla terza età.Inoltre è importante considerare che molti ragazzi seppur mantengono la residenza ad Adelfia in realtà sono per motivi lavorativi fuori il paese( pensate ai tanti ragazzi presenti nell'esercito).


Inoltre se restringiamo ulteriormente le varie fasce di età potrete notare una netta diminuzione della popolazione intorno ai 25 anni e un aumento molto forte intorno i 50 e i 65 anni.


Infine seppur l'aumento complessivo della popolazione è del 5.13% la ponderazione per le varie fasce produce incrementi a due cifre intorno ai 50 anni e decrementi a due cifre intorno ai 25 anni.


IL DATO POLITICO


Sicuramente la politica nazionale regionale e comunale degli ultimi 30 anni hanno tante colpe.Politiche della famiglia e del mezzogiorno inesistenti,inefficaci e miopi da una parte e politiche giovanili sul territorio pellegrine dall'altra stanno provocando nel nostro paese la doppia conseguenza della riduzione della natalità e del "si salvi chi può".


Questa politica porterà alla diretta conseguenza di perserverare su questa linea.Infatti la diminuzione della popolazione giovane e della proporzionale perdita di "peso politico" della stessa,condurrà la politica a puntare sul bacino elettorale più maturo e a produrre ulteriormente l'emoraggia.In altre parole un cane che si morde la cosa.E il fatto che a rappresentare Adelfia come pure l'Italia siano ultra 70enni la dice lunga su questa mia tesi.


Mentre da una parte si incentiva il taxi dell'anziano e bus navetta a evidente uso e consumo delle fasce di età più in là con l'età;dall'altra si aumentano le tariffe delle mense e dei bus delle scuole.Sono anni che non si indicono più olimpiadi estive per bambini,mentre è di gran moda le gite per l'anziano e le università della terza età.Con tutto il rispetto è il momento di cambiare direzione.


Antonio Di Gilio

Rifondazione per la sinistra rompe gli indugi e si dice pronta - è scissione

Con un'intervista a Il Manifesto Migliore annuncia che l'area vendoliana farà una lista unitaria con Sd per le elezioni europee e che si lavorerà ad un nuovo partito. Di fatto l'uscita da Rifondazione. Freddezza dalla maggioranza, soddisfazione del movimento di Fava e della componente del PdCI che fa capo alla Belillo Scissione è una parola che non pronuncia mai, ma le prospettive politiche che richiama non possono che implicarla. Gennaro Migliore, intervistato da Il Manifesto, non ha ambiguità nel dire ciò che deve dire: liste aperte a chi ci sta e opposizione unita, anche col Pd. Ma soprattutto, si procede anche senza avere alle spalle Rifondazione. Dunque la frattura con la maggioranza del partito di Ferrero e Grassi è cosa ufficiale e avrà come banco di prova le elezioni europee, quando la sua area politico-culturale Rifondazione per la sinistra correrà insieme alla Sinistra democratica di Fava. Cade ogni tentennamento, proprio nel momento in cui si fa sempre più chiaro che si andrà a votare con l'attuale sistema elettorale. Scansato il pericolo delle soglia di sbarramento al 5%, dunque, i vendoliani rompono gli indugi e rilanciano il progetto di unità a sinistra che si attivi già con la tornata europea. Primo referente, il movimento di Mussi, ma non c'è chiusura: "Ragioniamo insieme a Verdi e PdCI", suggerisce il coordinatore dell'area ed ex capogruppo del Prc alla Camera, mantenendo aperto, almeno formalmente, anche uno spiraglio di confronto con i suoi compagni interni, perchè "anche la maggioranza di Rifondazione comunista non può più rappresentare la situazione a colpi di falce e martello". Il punto politico, secondo lui, è che "l'idea di una lista unitaria è oggi più forte" poiché è cambiato, per fortuna, il contesto sociale. "A Chianciano - dice- si parlò di un deserto sociale che invece mi sembra piuttosto affollato", oggi diversamente da qualche mese fa, "possiamo spostare a sinistra tutta l'opposizione, compreso il Pd". Per questo la prospettiva di Ferrero e Grassi non ha senso nel nuovo contesto, dove a rendersi necessario è un antagonismo largo a Berlusconi. Anche con la formazione di Veltroni, rispetto a cui "sono sicuro è possibile una convergenza sull'agenda sociale", per arrivare ad "una iniziativa comune fino ad una mobilitazione generale". Dal punto di vista sociale questa anima della sinistra, parallelamente ad una opposizione larga, deve vedere anche uno sbocco formale. Primo step sarà nel 2009. Lista unitaria per Strasburgo, ma non semplice cartello elettorale: "lo schema chiuso e federativo dell'arcobaleno è morto e sepolto", spiega. Il che significa che si procedere verso un nuovo partito della sinistra unita, che però non "può nascere in base alle idee di un gruppo dirigente", ma dovrà vedere "consultazioni di massa", con "migliaia di persone che decidano sul simbolo come sulle regole di convivenza e la carte di intenti". Le parole di pag.6 del quotidiano comunista sono accolte con scetticismo e freddezza a via del Policlinico. Claudio Grassi, responsabile organizzazione del partito, ci spiega perché. "Il congresso ha democraticamente deciso un'altra strada", per cui la prospettiva dei vendoliani "è una proposta alternativa a quella del Prc". Dunque? "Dunque è una ipotesi evidente di scissione", che non può che "colpire negativamente" perché "metterà in difficoltà l'unica forza che esiste a sinistra del Pd, cioè Rifondazione". Era inevitabile, però? "No, mi ha invece stupito perché emerge proprio adesso, quando il governo è in difficoltà e la società è in movimento, come anche il popolo del sindacato e della sinistra". Soddisfatta invece la Sinistra democratica. "Da dopo le elezioni di aprile abbiamo sempre cercato di lavorare ad una forza unitaria della sinistra", ci dice Nuccio Iovene, che spiega anche come essa debba strutturarsi: "una forza radicata nel territorio e ispirata a valori e contenuti che mai come oggi sono attualissimi". Del resto, aggiunge, "mi sembra che ci siano attualmente le condizioni per far nascere un nuovo centrosinistra", perché il movimento della società regala forza "a quanti di noi sono convinti di poter pensare di spostare a sinistra il Pd e l'opposizione". Nel PdCI le parole di Migliore tradotte in fatti potrebbero significare la triplice spaccatura. Oliviero Diliberto e i suoi riunificati nel Prc di Ferrero e Grassi per l'unità dei comunisti, Marco Rizzo pronto a lavorare ad una costituente con gli altri atolli dispersi (Marco Ferrando del Pcl in testa) e, infine, Katia Bellilo disponibile, insieme a Umberto Guidoni, ad una convergenza con l'area di Rifondazione uscente. La morte del partito dei comunisti italiani dunque. Ci spiega Belillo che la prospettiva di partecipare alla lista unitaria la convince a patto che "non sia una riproposizione del vecchio arcobaleno, un semplice cartello elettorale dei gruppi dirigenti, ma persegua invece uno sbocco partitico". Un partito della sinistra unita di cui, secondo lei, ha bisogno anche il Pd "per non rimanere affossato nel centrismo e nel conservatorismo". Un partito che già immagina come "capace di sintetizzare le istanze di sinistra che provengono dalla società e le diverse culture politiche che la sinistra porta con sé". Con una semplice definizione: "che sappia far rivivere la tradizione del Pci, massimo esempio di sintesi dei molteplici modi di essere sinistra che esistevano e esistono nel paese".

Antonio Di Gilio

CASSA INTEGRAZIONE: UNO TSUNAMI +70% IN UN ANNO - I DATI

Esplode la cassa integrazione. A settembre quella ordinaria è cresciuta, in un anno, di oltre il 68 per cento, sfiorando il picco dell'80 per cento tra gli operai. Sono gli ultimi dati dell'Inps che non tengono ancora conto dello tsunami della crisi globale.
"È a rischio un milione di posti di lavoro", ha detto ieri in un'intervista a Bloomberg Giuliano Amato che nella prima parte del '93, durante la peggiore recessione dei passati quarant'anni, era alla guida del governo. Le ultime tabelle dell'Inps fotografano il progressivo peggioramento della situazione occupazionale.
E dicono che la crisi è già dentro i gangli dell'economia reale.
Fa impressione leggere che in un solo mese, tra agosto e settembre, la cassa integrazione ordinaria è aumenta in media del 53 per cento e che tra gli impiegati (il ceto medio per eccellenza) l'impennata è stata del 113,79 per cento.
Perché questa crisi non distingue i "colletti bianchi" da quelli blu; non separa il mondo del lavoro tra "garantiti" e no; tra giovani e vecchi.
È solo la tempistica ad essere diversa: i primi ad essere colpiti, ad esempio, sono coloro che hanno i contratti a tempo, a progetto, interinali. Insomma, i precari. E loro non figurano nelle tabelle dell'Inps perché non hanno la cig.
Sono invisibili. Nelle cronache quotidiane, però, emergono anche i precari: alla Magneti Marelli di Crevalcore non hanno rinnovato il contratto a 55 operai; in 117 rischiano alla Bonfigli e alla Micron di Avezzano sono rimasti a casa in 100. Questi, nei fatti, sono licenziamenti.
Secondo le stime della Fiom sono quasi 200 mila i precari nell'industria metalmeccanica. Circa 500 mila in tutta l'industria. E - secondo una stima dell'economista Pietro Garibaldi dell'Università di Torino - sono quattro milioni i lavori senza alcuna tutela. La stragrande maggioranza della precarietà si concentra nel pubblico impiego e nel settore dei servizi.
Già colpito dalla crisi, come alla Carrefour di Milazzo, che ha messo in cassa quasi quaranta persone. Ma l'epicentro della crisi resta l'industria.
Fiat, Ilva, Electrolux, Aprilia: sono solo alcune delle aziende che, solo negli ultimi giorni, hanno ridotto la produzione e utilizzato la cassa integrazione. Alla Skf (cuscinetti a sfera) erano sedici anni che non si ricorrevano alla cig. Alla Pininfarina c'è il rischio di chiusura di due, dei tre stabilimenti, con quasi 700 esuberi. Nel torinese, ormai, ci sono più azienda con la cig che quella senza.
Alla Bertone, l'altro marchio storico del design automobilistico, 1.200 lavoratori sono in cassa da cinque anni.
La cassa integrazione straordinaria cresce per ora meno di quella ordinaria, perché serve a gestire le ristrutturazioni e per le aziende più grandi (+ 5,32 per cento in un anno). Ma per ora, nell'emergenza, si copre la falla con la cassa integrazione ordinaria.
Presto, per chi potrà, ci sarà un travaso dall'una all'altra, mentre le prospettive sono nerissime con una domanda - secondo Prometeia - che scenderà del 2,9 per cento quest'anno e poi ancora nel 2009 (-1,2 per cento), per risalire (+ 1 per cento) solo nel 2010.
Questa è recessione. (La Repubblica)

Antonio Di Gilio

Nel Barese, raid razzisti in tre diverse scuole




BARI - Raid notturno nella notte in una scuola elementare di santo Spirito, un quartiere alla periferia di Bari. Sconosciuti sono penetrati nei locali del XII CD a S. Spirito, da cui peraltro proveniva un cospicuo gruppo dei genitori che animavano la manifestazione, per imbrattarne i muri e coprire con svastiche i murales simboleggianti l’unità dei bambini di tutti i colori e di tutte le etnie del pianeta. A denunciarlo in una nota è il segretario Claudio Menga della Flc Cgil di Bari. "Contro le imponenti manifestazioni - si legge in una nota - che in questi giorni animano, civilmente e pacificamente, il mondo della scuola, dell’università e della ricerca, si vanno moltiplicando azioni intimidatorie di stampo squadrista che sinceramente pensavamo di avere lasciato per sempre alle nostre spalle. Accade così che a Roma un gruppo di esaltati si lasci andare ad esibizioni di chiaro stampo squadrista dai contorni alquanto torbidi e su cui ritieniamo urgente l’apertura di un’inchiesta parlamentare". "Ma anche a Bari accadono cose strane e inquietanti! Il grande successo di partecipazione alla manifestazione barese del 30 ottobre deve aver infastidito le coscienze più retrive della nostra città al punto che, nella notte successiva, sconosciuti sono penetrati nei locali del XII CD a S. Spirito, da cui peraltro proveniva un cospicuo gruppo dei genitori che animavano la manifestazione, per imbrattarne i muri e coprire con svastiche i murales simboleggianti l’unità dei bambini di tutti i colori e di tutte le etnie del pianeta". "E’ un atto grave - continua il comunicato - ma soprattutto subdolo perché mettendo in discussione l’universalità dei valori della pacifica convivenza tra culture differenti tende ad ingenerare e diffondere il germe del razzismo nelle coscienze più ingenue ed indifese dei nostri bambini. La FLC CGIL Bari invita gli organi investigativi competenti e tutte le istituzioni a tenere alta l’attenzione e la vigilanza su tutti i fenomeni che possono inquinare la corretta e civile dialettica democratica".
per altre foto
Antonio Di Gilio

Operazione simpatia



Sabato 25 un gruppo di compagne e compagni di Sd ha voluto dimostrare la propria attenzione e la propria simpatia ai tantissimi che hanno partecipato alla manifestazione del Pd. Un invito: "Spostatevi a Sinistra" appunto simpatico e bonario ma che racchiude il messaggio politico forte: per sconfiggere Berlusconi e per restituire un futuro migliore al paese occorre ricostruire un nuovo Centro sinistra. A noi costruire la Sinistra, a tutti anche al Pd, la responsabilità di lavorare alla costruzione di un nuovo Centro Sinistra. In fondo una testimonianza di attenzione e forse anche un po' d'affetto. In queste immagini la cronaca dell'iniziativa.



Per vedere le altre foto

http://www.sinistra-democratica.it/operazione-simpatia

Antonio Di Gilio

Anche per il Pd la matematica è un'opinione - la moltiplicazione dei partecipanti

Dal palco del Circo Massimo Veltroni ha gridato la presenza di 2 milioni e mezzo di persone.Anche nel passato si tendeva ad aumentare i numeri delle manifestazioni e dei cortei,ma con l'ingresso di Berlusconi nella politica si è superato il limite del pudore.
Il circo massimo ha un'estensione calpestabile attualmente di 250.000 metri quadri.Condiderando che per ogni metro quadro possono esserci(a rischio di asfissia)tra le 4 e le 5 persone,il calcolo è semplice.Si raggiunge quinsi il valore massimo di 1 milione e qualcosa.
Se a questo aggiungiamo che il palco non si trova all'estremo ma è piuttosto addentrato e che l'11 ottobre (la parte che si affaccia sulla FAO) circa 20.000 metri quadri erano recintati per alcuni lavori,il valore scende inesorabilmente.Insomma nelle più rosee previsioni nel Circo Massimo ci sono al più 750.000 persone.Non si sfugge, è matematica che tuttavia può diventare un'opinione.
Non c'è che dire la politica si è totalmente berlusconizzata.Ormai è una gara a chi dice la cazzata più grossa e se Veltroni continua così rischia di superare il suo maestro.
Sono ormai lontani le manifestazioni contro la cancellazione dell'art.18 dove si raggiunsero certamente i 2 milioni(anche se sul palco si parlò di 3 milioni) visto che il Circo Massimo,tutta la zona delle Terme di Caracalla,Colosseo furono invase da una scia rossa CGIL.
Ma era un'altra politica.

Antonio Di Gilio

Il remake di un film già visto - fortunatamente il finale diverso

Dalla gazzetta del mezzogiorno on-line un altro fatto di cronca nel nostro paese.Un bambino azzannato da un cane. Fortunatamente non è finito in tragedia come avvenne l'anno scorso.Il sindaco del "uagnun gia ma mov" continua nel rimandare i problemi e a non risolverli e il fatto di ieri ne è un esempio.Come mai nessuno ne ha parla?Il fatto è avvenuto il 14.Oggi per puro caso leggendo la gazzetta on line,ho visto l'articolo che stava per scomparire dalla home page,portandolo nell'oblio.

Cane randagio azzanna
un ragazzino barese

BARI - Ha rischiato di morire, a 12 anni, sbranato da un cane randagio. Il piccolo Giovanni (non è il suo vero nome), affetto da una disabilità parziale nell’uso della parola, se l’è cavata - si fa per dire - con cinquanta punti di sutura al braccio destro e 15 giorni di guarigione. L’altra «ferita», quella del trauma psicologico, è molto più profonda. Quanto? Sarà il trascorrere del tempo a dirlo. Teatro dell’aggressione Adelfia, quartiere Montrone. Sul braccio del bambino sono ben visibili le tracce del morso del pastore tedesco meticcio che, a quanto pare, stazionava in via Pietro Nenni da circa due mesi. Nella città dalle due anime (Canneto e Montrone) riesplode la polemica sul randagismo. E rivive nei ricordi degli abitanti la tragedia dell’ag ricoltore Nicola Iacobellis, sbranato dai cani randagi il 17 agosto dell’anno scorso, mentre era al lavoro nel suo podere. Il racconto del padre di Giovanni: «Erano le 19,30 di martedì scorso, 14 ottobre. Io ero fuori casa, a Valenzano, per una commissione. Come mi ha riferito mia moglie, lei stava parlando con un’amica, sotto casa, insieme con nostro figlio. A un certo punto - continua il papà - il grosso randagio si è avvicinato al bambino, che sfiorandolo appena appena con la mano ha cercato allontanarlo da sè». Un gesto tutt’altro che violento o rapido, quello del piccolo Giovanni. Il quale fra l’altro possiede da anni un cane, di razza Labrador, con il quale ha uno splendido rapporto. Quindi non si può dire che non ami i cani. Inspiegabilmente, come ricorda il genitore, il randagio azzanna il braccio destro di Giovanni, all’altezza del gomito. La robusta dentatura del cane attraversa la stoffa del giubbotto e tiene la presa. Passano secondi interminabili. Il ragazzino 12enne piange, urla, si dispera, sotto lo sguardo terrorizzato della madre. Il cane tende a trascinarlo a terra. Riprende il racconto del padre: «Se mio figlio fosse caduto sull’asfalto, l’animale lo avrebbe potuto azzannare alla gola, e sarebbe stata - la voce si incrina - una tragedia irrimediabile». A un certo punto si materializza un angelo custode: «Arriva un agricoltore che abita nella zona. Afferra la bestia per la coda e la tira», spiega il papà. Ma per altri secondi «eterni» il randagio non molla la presa. Attorno alla scena, intanto, si è formata una piccola folla. Qualcuno grida, partecipando alla disperazione della madre. Alla fine, il contadino-salvatore riesce a staccare il cane dalla «preda» umana e a rinchiuderlo nel recinto di un condominio della zona. Il braccio di Giovanni sanguina copiosamente. Qualcuno ha già telefonato al 118. Un vicino ha avvisato il papà, che si precipita da Valenzano. Il bambino morsicato viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari. La diagnosi è «vasta ferita lacero contusa avambraccio destro (da morso di cane)». Il piccolo viene ricoverato per un giorno, con una prognosi di guarigione di due settimane. Mercoledì il ritorno a casa ma il trauma ha uno strascico notevole, di cicatrici interiori. Dice ancora il papà: «Mia moglie ha paura persino a mettere piede fuori di casa. Le istituzioni che cosa fanno - si domanda -, che cosa hanno fatto per combattere il randagismo?». La battaglia della famiglia del piccolo azzannato dal randagio è appena ai primi passi. I genitori di Giovanni hanno dato incarico all’avvocato Francesca Ferri di presentare un esposto in Procura, affinché la magistratura penale verifichi di chi sono le eventuali responsabilità dell’accaduto.
Carlo Stragapede
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDNotizia=213684&IDCategoria=1

Antonio Di Gilio

Chi salveresti?




La crisi mondiale in atto ha mobilitato tutte le economie globali a sborsare miliardi di dollari per evitare il fallimento delle grandi banche.Le sole Usa,Uk e Germania hanno assicurato 2200 miliardi di dollari (il PIL dell'Italia) per garantire i patrimoni delle banche in crisi o a rischio insolvenza.La paura dell'effetto domino e le sicure ripercussioni sull'economia reale fanno tremare i polsi all' economia globale.
In pochi giorni i governi hanno avuto la capacità di indebitare i loro cittadini per salvare il culo a manager e lobby dal tracollo che loro stessi avevano generato.
Sono sicuro che almeno dalle nostre parti nessun manager pagherà (Alitalia,Trenitalia ecc. docet) e la socializzazione delle perdite pervaderà l'economia.
Ma mentre i potenti salvano le banche ed escono miliardi di dollari,il terzo mondo sprofonda nella miseria.Altri 100 milioni di "morti di fame"camminano su questa terra per colpa degli speculatori,attterriti dalla borsa e che si rifugiano nei ben più sicuri mercati delle materie prime e degli alimentari.
Eppure servirebbero solo 300 miliardi di dollari per aiutare l'Africa(1/10 di quello che ora escono i governi).Non domani ma adesso.Eppure nessuno apre i portafogli.CHE SCHIFO.
Con buona pace della Lega che millanta di aiutare gli immigrati a casa loro(senza specificare come) è pronta a salvare le banche(in fondo si tratta di ridare il favore) ma incolpa gli immigrati dello schifo di questa terra.
Antonio Di Gilio

11 ottobre - appunti di viaggio - il razzismo comunista

L'ottima riuscita della manifestazione ottembrina è stata una boccata di ossigeno democratica a un'oppressione politica stagnante che ci ha ridotto al silenzio.Per tutta l'estate i militanti hanno dovuto attendere che la tanto vituperata dirigenza facesse le sue scelte al fine di indicarci la strada.Dei congressi di rifondazione e pdci non ho parole.Coloro che erano direttamente o indirettamente artefici della sconfitta e del governo Prodi,sono risultati vincitori.Diliberto che ora tanto maledice il Pd per tutto il periodo elettorale ha letteralmente leccato il culo a Veltroni,Ferrero in qualità di ministro del governo ha direttamente votato leggi che ora disprezza.Evidentemente piace anche a sinistra essere presi per i fondelli.
Tornando alla manifestazione,sono rimasto colpito dalla volontà delle due fazioni di fare la gara a chi lo avesse più lungo.Durante i comizi,la piazza(quella comunista) appludeva seguendo le opportunità.Ad esempio quando il ragazzo di colore di Castel Volturo ha ricordato la manifestazione di Fava contro la mafia che si terrà a breve,la piazza ferrariana-dilibertiana ha appena accennato un battito di mani soffocata da quella di SD.
Durante il corteo non vi nego che mi sono sentito figlio di un dio minore,in quanto il fatto di sventolare la bandiera di Sd mi rendeva simile a un malato infettivo.Se provavo a entrare nei gruppi comunisti avvertivo sguardi di "disgusto" mal celato da pena.Soltanto tornando nelle mie file mi sentivo a mio agio e credo che siano tanti ad aver avvertito questa sensazione.
A noi di Sd ci incolpano di essere dei tradiori affiliati al Pd.Ma una volta per tutte voglio ricordare che se avessimo tanto amato quel partito,avremmo potuto rimanerci.Avremmo evitato tante complicazioni e la nostra dirigenza oggi sarebbe in parlamento.Se questo non è atto di lealtà,allora cosa è? Evidentemente volete il nostro sangue,ma questo non siamo disposti a darlo.

Antonio Di Gilio

«Tagli all'Università Bari verso il collasso»

BARI - «Il nostro sistema è già sottofinanziato; se dovesse essere applicata la legge 133 del 2008, che prevede tagli all’Università, nel 2010 per noi sarà il collasso». Il rettore Corrado Petrocelli parla alla fine di una riunione congiunta di Senato accademico e Consiglio d’amministrazione dell’Università di Bari, durata tutto il giorno, dalla quale è emerso un documento nel quale si auspicano correttivi alla legge 133, che prevede tagli ai finanziamenti delle università italiane per un miliardo e mezzo di euro nel corso di 5 anni, nel periodo 2009 al 2013. Senato e Cda, riconoscendosi nella posizione della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) auspicano che le risorse che si prevede di tagliare siano riassegnate all’università per la riqualificazione, l’incentivazione del merito e dei livelli qualitativi di riforma e ricerca. Per questa ragione i due organi di governo hanno chiesto al rettore Petrocelli «di farsi interprete del disagio presso le forze politiche e il Parlamento affinché questi problemi siano sottratti alla logica dello scontro ideologico. È necessario un patto nazionale che disegni una durevole e organica prospettiva riformatrice». Nel dibattito è stata sottolineata la criticità del momento per l’università, si è auspicato il ridimensionamento dei tagli con l’introduzione di criteri di governance e di meccanismi di valutazione su scala nazionale. Da questo punto di vista «l’Ateneo barese ha già assunto provvedimenti di questo genere - ha precisato il rettore - come il codice etico, il contenimento della spesa, il potenziamento della ricerca di base e applicata e il rapporto sinergico con le realtà del territorio. Perché tutto questo possa essere potenziato, anche in linea con quanto previsto dalla programmazione triennale per la ricerca e la formazione, non è sopportabile una riduzione così drastica delle risorse». Necessario, quindi, intraprendere «percorsi virtuosi, valorizzando le specificità dei vari atenei italiani». Inoltre, il rettore nel corso della riunione si è augurato che nelle facoltà si tengano assemblee aperte. Intanto, nella mattinata di ieri, nella sede del Rettorato, si è tenuto un sit-in di studenti, ricercatori e docenti che hanno chiesto di essere ricevuti dal rettore, dal Senato accademico e consiglio d’amministrazione per far sentire anche la propria posizione. E una delegazione di ricercatori, studenti e docenti è stata ricevuta per un’audizione. Senato e cda hanno preso atto delle proposte e delle preoccupazioni espresse dalla delegazione. Ma il taglio di un miliardo e mezzo quanto inciderebbe sull’economia dell’università barese? Secondo una proiezione approssimativa, il Fondo di finanziamento ordinario (cioè quanto lo Stato assegna) per l’Ateneo barese è di 212 milioni di euro l’anno. Con i diversi tagli, riparti in 5 anni, in totale si perderebbero circa 42 milioni di euro. Poiché 195 euro ogni anno sono utilizzati solo per pagare le circa 4mila unità di personale (tecnici, impiegati e docenti), non sarà possibile pagare gli stipendi, almeno nell’attuale composizione. Parlare di collasso nel giro di due anni, come ha fatto ieri sera Petrocelli, non è una ipotesi lontana dalla realtà. Entro la fine del mese, comunque, Petrocelli dovrà definire e nominare con proprio provvedimento il nuovo nucleo di valutazione dell’Università. Nel corso della riunione sono state avanzate proposte e si è discusso a lungo. Il nucleo è composto da 9 persone: 6 personalità scientifiche di grande fama e 3 individuate fra i docenti dell’Ateneo. Sono stati fatti i nomi di Bernardo, Silvestri, Boncinelli (docenti di altri atenei), Stef ani (direttore della Crui) e Mazza glia (uno dei vertici del ministero) e Alessandro Laterza (editore). Anche per i tre componenti interni, docenti, sono stati proposti vari nomi. I più «suffragati», al momento, sarebbero Tommaso Fiore, Pacifico Ruggiero, Ernesto Longobardi. A Petrocelli il compito di indicare la composizione definitiva.
Manlio Triggiani
gazzetta del mezzogiorno on- line
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=213353&IDCategoria=1

La crisi è già tra di noi

Con la crisi finanziaria in atto, non è vero che il nostro paese rischia.In realtà il mostro del fallimento si aggira nei nostri comuni,province e regioni.Una volta quando uno pensava ai derivati, pensava ai derivati del latte, o a prodotti naturali.
Oggi, dici derivati, e intendi un prodotto finanziario, comprensibile solo da esperti (l'ex ministro Siniscalco dichiarava “ Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli”).

Prodotto che è stato venduto come un'assicurazione per mettersi al riparo dalla crescita dei tassi di interesse, a piccoli imprenditori e ad enti locali.Ossia a persone con poche o scarse conoscenze di finanza.Le grandi banche, come Deutsche Bank e UBS, che per anni hanno fatto derivati con la Parmalat, finiscono imputate per il reato di usura. Ma hanno comunque continuato avendere derivati al comune di Napoli.


ci sono anche 900 enti pubblici che si sono esposti per 10 miliardi e mezzo: significa che quando le banche chiederanno indietro i soldi, molti di questi saranno alla bancarotta, e saremo noi a pagare con l’Ici.

I derivati non sono né buoni né cattivi, ce n’è per tutti i gusti. Quelli semplici assicurano contro il rischio di rialzo dei tassi, quelli strutturati che in versione speculativa, cioè quella vista fino adesso, trasferiscono il rischio sul cliente ignaro e generano giganteschi e rapidi profitti alle banche. Poi ci sono i derivati che piacciono tanto a province comuni e regioni e li stanno facendo a tutto spiano perché oltre a coprirli dai rischi del rialzo dei tassi, fanno saltar fuori dei soldi subito, e possono spostare il debito in là negli anni, che tradotto significa:

“Io faccio debiti, ma a pagare sarà chi viene dopo di me”. Ma quanto pagherà? Non si sa, perché il valore di mercato di questi derivati, in gergo mark to market, cambia tutti i giorni. Per esempio il Comune di Torino si è fatto prestare soldi per organizzare le Olimpiadi, ha assicurato il debito acquistando derivati, che oggi perdono. "


E DA TUTTO QUESTO NON è IMMUNE NEMMENO LA REGIONE PUGLIA.


All'Acquedotto Pugliese, di proprietà della Regione, le banche hanno fatto assumere un rischio così elevato che i cittadini pugliesi rischiano un domani di restare senza i soldi per riparare le tubature.LA GIUNTA FITTO(ma io sono di parte)HA USATO TANTO QUESTI STRUMENTI E ADESSO DOBBIAMO VOTARCI A SAN TASSO CHE NON SCENDA PER NON ANDARE IN BANCAROTTA.A questo mi riferisco quando parlo di amministrazioni e competenze e che i livelli di studio bassi non sono allo stato attuale sufficienti.Ma come in questo paese sento"la laurea non serve,le uagniun a von asc a zappè".


Dato che come al solito non parlo senza fatti eccovi la puntata di Report dal titolo "Il banco vince sempre".La quinta parte è quello di maggior interesse per noi pugliesi(dal minuto 7 in poi).


I parte




II parte



III Parte



IV Parte



V Parte



Antonio Di Gilio


E adesso si tassino le rendite finanziarie

La crisi finanziaria in atto in tutta Europa è figlia anche di una tassazione sulle rendite finanziarie molto accomodante.Mentre il lavoro e l'impresa vedono tassazioni che raggiungono il 40 e il 50%,la tassazione degli strumenti finanziari non superano in Italia il 12.5%.Chi in pratica ha prodotto ricchezza reale ha visto continuamente incrementare la tassazione favorendo la fuga di capitali da attività produttive degne di questo nome in favore del castello di carta straccia che sotto la scure della crisi brucia a livelli biblici.
Spesso si è criticata la volontà di alzare la tassazione affermando che questo avrebbe fatto scappare gli investitori dai titoli di Stato con conseguenze drammatiche per i nostri bilanci.
Questo problema adesso non si pone,innanzitutto perchè la ricorsa ai sicuri titoli di Stato sarà massiccia visti i chiari di luna dei mercati finanziari,secondo è ormai palese le conseguenza di questa politica accomodante per gli speculatori.
Adesso saranno lavoratori e pensionati a pagare un'inflazione galoppante(visti i tagli di stamane della BCE di 0.5%)e una recessione provocata da quei mercati finanziari senza scrupoli che tanta ricchezza di carta produce e tanta povertà reale provoca.

Antonio Di Gilio

La mia proposta di modifica è stata rigettata dalla redazione.Vi spiego perchè e riprendo le firme.

Nelle puntate precedenti

http://sinistradelfia.blogspot.com/2007/09/richiesta-di-modifica-della-carta-di.html

http://sinistradelfia.blogspot.com/2008/09/presento-ufficialmente-la-proposta-di.html

Da parte della redazione è stata rigettata la proposta di modifica della carta di kilombo.All'inizio sembrava voler collaborare intervenendo a una modifica che seppur sostanziale della prosta di partenza sembrava migliorativa se non per una frase eccessivamente ambigua.Questa la versione proposta dalla redazione:
"La redazione di Kilombo e il comitato editoriale di KilomboSlow per l'adesione ad iniziative e per tutto ciò che attiene la straordinaria amministrazione dovrà richiedere l'approvazione del collettivo.La maggioranza richiesta è quella del 50% più uno dei votanti. Per straoridinaria amministrazione si intende qualsiasi atto che eccede la semplice gestione infrastrutturale di kilombo al di fuori dei principi enunciati dalla carta".
La redazione ha capito molto bene le mie intenzioni e ha cercato di rendere ambigua la seguente frase:"Per straoridinaria amministrazione si intende qualsiasi atto cheeccede la semplice gestione infrastrutturale di kilombo al di fuori deiprincipi enunciati dalla carta."Ovviamente non significa nulla.

Visto che la proposta di partenza è stata modificata proondamente sono costretto a riprendere le firme.Gli utenti iscritti sono 329 e il 5% si raggiunge con 17 firme. La proposta attuale dovrà essere accettata dalla redazione così e non potrà fare nessuna modifica in quanto non viola la carta.Questa la versione su cui richiedo le firme:

"La redazione di Kilombo e il comitato editoriale di KilomboSlow per l'adesione ad iniziative e per tutto ciò che attiene la straordinaria amministrazione dovrà richiedere l'approvazione del collettivo.La maggioranza richiesta è quella del 50% più uno dei votanti. Per straoridinaria amministrazione si intende qualsiasi atto chee ccede la semplice gestione infrastrutturale di kilombo e al semplice controllo del rispetto dei principi enunciati dalla carta".

Ovviamente inserire il nome del blog e nome e cognome o nick

DATO CHE LE POLEMICHE NON SONO GRADITE,GLI ANONIMI SARANNO TUTTI CANCELLATI.

Antonio Di Gilio

Aderenti

1)sinistradelfia.blogspot.com (Antonio Di Gilio)
2)candidocandido.blogspot.com (Alessandro Dibenedetto)
3)gaetanoalessi.blogspot.com (Gaetano Alessi)
4)nuovalibertalia.blogspot.com (Jean Lafitte)
5)pensareinprofondo.blogspot.com (Mario Paravano)
6)www.praga.ilcannocchiale.it (Giuseppe Flavio Pagano)
7)theobserver.splinder.com (Samie)
8)raser.ilcannocchiale.it (Raser)
9)blog.libero.it/manualeperdonne ( Ventodamare)
10)www.berardoviola.ilcannocchiale.it ( Berardo Viola)
11)conteoliver.blogspot.com (Conte Oliver)
12)subacqueo.wordpress.com (Anardur)
13)www.pourparler.ilcannocchiale.it (Pourparler)
14)www.prccasalnuovo.splinder.com (Delle Cave Giovanni Paolo-gpdc81)
15)ideateatro.blogspot.com (ideatwatro)
16)blog.libero.it/rigitans(Rigitans')
17)http://pilloledicucina.splinder.com (Beppe Cavallaro)




La redazione dia delle spiegazioni

Offro spazio nel mio blog a Mario che chiede delle spiegazioni alla redazione di KILOMBO

Cari compagni,desidero ringraziare Antonio per l'ospitalità che mi concede.Avevo intenzione di parlare del nostro "confino" dall'aggregatore di "tutte le sinistre" poi, leggendo il giornale, mi accorgo che in fondo la punizione è cosa santa e giusta.C'è una legge dello stato, la n° 1423 del 1956 articolo 4, che tratta del confino di polizia e che da ieri è stata applicata nei confronti di un sindacalista della CGIL a Palermo.La colpa di Pietro Milazzo è quella di aver protestato con 50 senza casa e di non aver permesso al sindaco, Cammarata, di salire sul carro della patrona.Il questore gli ha inviato una lettera (R.R.) in cui lo avvisa che potrà far scattare le misure di prevenzione a causa della sua condotta. queste misure prevedono la sorveglianza speciale a Palermo o l'obbligo di soggiorno in un paese.Il testo dell'articolo 4 recita:" coloro che, per il loro comportamento debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica e morale, la serenità, la sicurezza o la tranquillità pubblica".Io candido questo comma e questa legge come parte integrante della carta di Kilombo.Certo, la questione è di spessore e non vale quello che accade a noi (il sottoscritto,Korvo, Precariopoli,Italo con il suo crisi e conflitti) .C'è però nello sfondo qualcosa di inquietante per cio' che intendiamo come libertà di poter dire e fare.Specie quando di questo parliamo in un aggregatore di sinistra che ospita illustri interventi sulle disgrazie del mondo.Quello che osservo è la mancanza di un minimo di rispetto delle forme e delle regole date che, per quanto criticabili, hanno in ogni caso il pregio di essere lì scritte in modo incontrovertibile.Ed allora, vorrei capire perché:1- Nessuno spiega perché Precariopoli, che ha terminato la sua pena, non può ancora avere accesso a Kilombo.la sospensione non rimanda a nessuna "condizione" che non sia quella di aver scontato "l'allontanamento".2- Perché sono stato sospeso e per quanto,visto che mi sono limitato ad inserire in una rubrica intitolata "l'angolo di precariopoli" una serie di link tra cui quello che rimandava all'avviso ai piddini.L'unico post che ospitava lo scritto incriminato era intitolato "Casapound" e faceva un parallelo provocatorio tra ciò che avevo letto su una iniziativa di quei fascisti (lodata) e quanto riportava il link di precariopoli.3- Solo ieri mi è capitato di leggere due post in cui si scriveva in uno della voglia di "veder cadere delle teste" con una foto esemplificativa di un cesto che avrebbe dovuto contenerle, nell'altro una sequela di insulti ai "bastardi bianchi".Per intenderci ritengo il contenuto dei due scritti sia giusto e li sottoscrivo in toto.Capisco anche che la forza del linguaggio è anche nel proporre metafore e significati in un modo non "ortodosso".Qualche giorno fa abbiamo assistito alla questione della vignetta che riguardava Brunetta.E' venuto a qualcuno in mente di chiedere la sospensione degli autori o la censura per loro?Io spero di no.Questa vicenda mi porta a pensare che, per quanto dicano di no, una buona parte dei marescialli della redazione utilizza in modo pretestuoso argomenti privi di forza e giustificazione ed usa voi come un "gregge di pecore" silenti.E lo fa contro quelli che gli stanno sulle balle per regolare conti in sospeso.Io vi invito a riflettere bene su cio' che significa tutto questo.I segnali della febbre del divieto sono evidenti dappertutto.Noi ospitiamo un signore che scrive, senza rimorsi di coscienza, che la redazione deve vigilare affinché un blog sia nel suo complesso accettabile.Con questa estensione si lascia aperta la possibilità di potere censurare qualsiasi cosa.basta avere una redazione che abbia la maggioranza per poterlo fare.Anche se non è scritto da nessuna parte.Riformulo quindi la questione: PERCHE' E' VIETATO L'ACCESSO A PRECARIOPOLI?.Forse è il caso di riportare una parte della discussione su decisioni cosi' gravi nell'ambito del collettivo, fare in modo che sia lui ad esprimersi su richiesta della redazione su sospensioni ed espulsioni.Anche se continuo a pensare che una comunità di gente di sinistra dovrebbe avere la forza di costruire barriere di tipo culturale e costringere chiunque, specie quelli che non ci piacciono, alla riflessione accogliendoli e non emarginandoli.Specie se quel luogo è una lavagna virtuale.
Un saluto a pugno chiuso.
Mario

I leader, gli uomini e le idee....ahahahahahah

Vasco ha ragione "E va bene così,senza parole"

Antonio Di Gilio

La crisi italiana e la questione giovanile

I primi segnali del reale invecchiamento della popolazione italiana iniziano a presentarsi in ogni contesto da quello politico a quello culturale.
Tralasciando l'età media dei nostri politici e del nostro presidente del consiglio (al netto di lifting è arrivato all'età di 72 anni) sono stati gli argomenti sulla quale si è incentrata la campagna elettorale a mostrare i cambiamenti in atto nella società.La sicurezza e l'immigrazione hanno praticamente monopolizzato la scena elettorale e hanno anche decretato la vittoria del centro-destra,temi sulla quale questa area politica è "più ferrata",Viceversa problemi quali occupazione o formazione che sicuramente hanno più presa nella fascia più giovane della popolazione e che sono cavalli di battaglia della sinistra sono passati o in secondo piano o addirittura non sono stati presi nemmeno in considerazione.La stessa questione immigratoria si è improntata sotto l'aspetto sicurezza più che su quello della concorrenza del mercato del lavoro evidenziando come sia centro-destra sia centro-sinistra abbia voluto conquistare il bacino ben più ampio degli over 50.Il peso specifico dei giovani in campagna elettorale diventa sempre più ristretto e la politica si è adattata.Un pensionato è più interessato a non subire furti in casa piuttosto che a trovare lavoro(proprio perchè percepisce già una pensione o è in procinto di ottenerla).
Un altro aspetto che a mio avviso evidenzia l'invecchiamento della popolazione italiana possiamo trovarla nella televisione.Da un pò di tempo sto assistendo alla comparsa di format come"Tutti pazzi per la televisione" che nostalgicamente mostrano i programmi e i volti storici della televisione.I dati share danno ragione alla rai che sta quindi puntando su quella fascia di mercato certamente più avanzata negli anni e che contemporaneamente rappresenta la fetta commercialmente più importante.Ma l'idea di rincorrerre in campo politico,economico e sociale quella fascia di età è un cane che si morde la coda.Se non ci facciamo carico dei problemi delle giovani generazioni a 360 gradi,avremo sempre più "bamboccioni incapaci"di potersi costruire un futuro,quindi una famiglia,quindi una prole.Insomma quel declino che da 30 anni affligge questo paese è legato a doppio filo con la questione giovanile e demografica.

Antonio Di Gilio

La faida Kilombista - La crisi della sinistra

Non c'è che dire,la crisi dell'intera sinistra è profonda e ne è un esempio la faida ormai aperta da tempo all'interno di Kilombo.Da una parte adepti del Veltronismo collocabili a centro-centro-sinistra,dall'altra sinistri a sinistra della sinistra (bello questo gioco di parole) che ovviamente non hanno nulla a che spartire con i primi.

In mezzo una marea di gente che in tutta franchezza non condivide le idee di nessuno dei due gruppi ma contemporaneamente non trova una collocazione politica esauriente.Si reputa gente di sinistra,ma pare che questo termine significhi tutto e niente.Ed è questa la più grande sconfitta di questa area incapace di trovare radici comuni o che meglio è ubriacata da da sfottò reciproci ma che nulla dicono delle idee.Prendiamo in esame i 2 blog antitetici di Kilombo:Pieroni e Korvorosso.Scorrendo il primo ho trovato il post dal titolo"L’alleanza con l’UDC? Si può fare, si DEVE fare ".

Adesso possiamo anche discutere dell'aspetto strategico che un'alleanza che vanta Cuffaro tra le sue linee possa essere vantaggiosa.Tuttavia mi si citi,una cosa(dico UNA) che la Sinistra condivide con l'Udc.Possiamo strndgere le meningi fino a domani non la troveremo.Sintomo di una crisi identitaria che coinvolge il centro-sinistra,o meglio il centro del Pd,che tra le tante non ha nemmeno votato per quel partito.Spero che prima o poi i miei ex compagni dei DS si sveglino.

Passiamo a Korvorosso.In tutta franchezza nella home-page non ho trovato nemmeno un articolo serio o almeno serioso ma soltanto attacchi o difese nei confronti di Kilombo e la redazione.Sarà che questa è la generazione dei tronisti,Amici e delle relativi liti all'interno dei reality,ma credo onestamente inutile sprecare pixel a scrivere certe cose.Questo è l'altro sintomo di certa sinistra che non ha molto da dire e predilige perdere tempo in liti inutili dando anche da dire alla sinistra radical scic sulla ignoranza della Sinistra.

Vogliamo salvare Kilombo?Dobbiamo salire molto più a monte?Cosa significa essere di sinistra?Significa essere laici o laici ma anche cattolici praticanti?Significa essere comunisti o comunisti e socialdemocratici o ma anche liberal democratici?E di queste domande potrei farne a bizzeffe.



Antonio Di Gilio

Nasce il sito di rifondazione per la sinistra

Dopo l'incontro del 20 settembre a Roma dove i leader di parte di quella sinistra che vuole la SINISTRA,un altro passo è stato compiuto.E' attivo il sito della mozione Vendola nel quale si avviano i primi passi di un'alternativa seria e non di cartello

http://rifondazioneperlasinistra.it/

Antonio Di Gilio

Adelfia, carte di credito clonate a clienti del distributore di benzina ... controllate i conti correnti

Adelfia, carte di credito clonate a clienti del distributore di benzina

BARI – Clonavano carte di credito con le quali poi acquistavano merci e benzina, grazie al POS presso una stazione di rifornimento di carburanti di Adelfia (Ba), tre persone sono state arrestate dagli agenti della Polizia Postale di Bari. Le indagini, avviate nel 2006 dopo le denunce di alcune vittime, sono state coordinate dal sostituto procuratore Francesca Romana Pirrelli ed a hanno portato alla scoperta della «base» di tre truffatori, che utilizzavano il «POS» installato presso la stazione di servizio. Uno dei dipendenti dell’esercizio provvedeva, attraverso uno «skimmer» portatile, a carpire e archiviare i codici delle carte di credito presentate dai clienti. I due complici, con un apposito programma operativo in grado di leggere e riutilizzare i dati rubati, riproducevano i codici su altre carte «vergini» dotate di banda magnetica. In carcere sono finite S.G. di 35 anni, pluripregiudicato con precedenti per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, furto, ricettazione e D.G di 48 anni, precedenti per contrabbando, armi, violazione dei benefici della sospensione condizionale della pena. Per il terzo indagato, D.N. di 32 anni, incensurato, il gip di Bari, Sergio Di Paola, ha disposto i domiciliari.22/9/2008 gazzetta del mezzogiorno on-line

Antonio Di Gilio

Che lezione da Castel Volturno?

La rivolta di immigrati africani a Castel Volturno scoppia dura, contro la strage di camorra a danni di altri africani, e soprattutto contro i mezzi di informazione che l'hanno subito giustificata come un regolamento di conti interno, per qualche sgarro sul mercato della droga.
Questo è un cliché cui siamo abituati. I media, già abili nello sdoganare come semplici“ragazzacci”gruppi di fascisti che pestano (e ammazzano) senzatetto o immigrati, o ragazzi con la maglia del Che, ora
con solerzia ci spiegano perché sono intervenuti i kalashnikov della camorra:cioé per bloccare dei trafficanti di stupefacenti, quasi trasformando il killer in giustiziere, colui che ci vendica dall'arroganza di chi “viene qui per fare i propri comodi”.
Tale solerzia mi pare faccia il paio con il tempismo con cui il prefetto chiede l'invio dell'esercito.
Contro chi? Contro i malviventi? Beh, se potesse servire...
O contro chi ha manifestato rabbiosamente, stanco dei soprusi, di una vita fatta di schiavitù, del silenzio della gente “per bene”? Certo, non possiamo sapere se quei morti ammazzati fossero realmente coinvolti in traffici illeciti.
Già, ma importa? Forse non è questo il punto.
Non conosco la realtà di Castel Volturno, non la vivo; ma abitare in Puglia, nel sud Italia, ti permette di conoscere certe dinamiche, di capire, o provare a capire, o immaginare, partendo da quei pochi fatti che si sanno, da quello che si legge tra le righe dei giornali.
E veniamo ai fatti.
Ci sono dei morti, c'é gente che chiede aiuto, e non certo da due pischelli in divisa verde, ma da uno stato che permetta, a chi si arrangia nei quartieri fatiscenti nati dallo sciacallaggio edilizio, di uscire da annose situazioni di miseria.
Gli immigrati, poi, si sa, sono gli ultimi. E si sono stancati di questo.
Di un paese nel quale valgono meno di niente, grazie alle leggi razziste di Bossi e Fini, all'aggravante di immigrazione clandestina del decreto sicurezza, al leghismo, ad un ministro dell'economia, Tremonti, amato anche nei salotti della sinistra e pronto a lanciare strali contro la globalizzazione, intesa come l'invasione dei cinesi. Poco importa se questa invasione è il risultato della fuga dei capitali e delle fabbriche verso i paradisi fiscali dell'est asiatico, dove con un euro puoi permetterti un operaio al giorno nella tua fabbrica, e il tutto esentasse!
Sono stanchi gli africani dell'ipocrisia di una stampa pronta a dimenticare il racket della raccolta dei pomodori, i nigeriani ammazzati perchè volevano denunciare, lo sfruttamento di uomini e donne per lo spaccio, la prostituzione.

E invece va in scena il teatrino di chi, anziché cercare di farci capire, essendo sul posto, avendone i mezzi, si lascia andare in una semplicistica condanna contro la violenza della protesta.
Al solito: sono immigrati, e questa è un'aggravante.

Come si permettono di devastare le NOSTRE città?
Quindi, non avendo che pochi mezzi, non essendo sul posto, provo a spostare la mia attenzione, tipica del curioso, del turista dell'informazione, su un fatto: delle persone sono scese in strada e si sono incazzate contro gli omicidi di camorra, e contro l'omertà della stampa e della gente, e lo hanno fatto nel territorio dei clan.
Secondo me questo rappresenta una novità proprio per le modalità (da banlieue, come dice Anna Mauro su “Liberazione” di sabato 20-09-2008) con cui si è svolta la protesta: non con le candele e i panni bianchi contro i proiettili delle bestie camorriste, non civile contro l'inciviltà.
Ma violenta, cattiva: a ricordarci la violenza e la cattiveria del “Sistema” raccontato stupendamente da Saviano, e che le tv vogliono banalizzare in adesivi e magliette, per mettere tutto a tacere.
Ma quella rabbia resta lì per terra, tra i vetri in frantumi delle auto, proprio nella terra dei boss, proprio in casa loro, un affronto che nessuno si era mai permesso.
E forse la rabbia degli immigrati resta nelle nostre teste come una scarica di adrenalina, una scossa che forse ancora non comprendiamo appieno, ma che, mi piace pensare possa essere da monito a noi Italiani con la pelle bianca.
Noi che non vogliamo vedere e non sentire.
Noi che nei quartieri a rischio entriamo con la testa bassa, in silenzio.
Noi che accettiamo il sopruso, non sia mai che la nostra ostilità possa essere uno sgarro.
Noi che aspettiamo, in silenzio, che dalla tavola cadano le briciole.
Noi che sappiamo essere forti solo con i deboli.

Noi che abbiamo perso l'abitudine di lottare.
Perciò penso che non sia da sottovalutare quanto successo, né da banalizzare nei salotti del"pro o contro": semplicemente, credo, quello che è accaduto è uno squarcio nella coltre del nostro vivere quotidiano.

Un avvenimento che ci costringe a metterci davanti allo specchio: sta a noi rischiare di guardarci dentro.
O, ancora una volta chiudere gli occhi.

Francesco

Campagna di sensibilizzazione contro la droga-Non sei trendy sei drogato.

I fatti criminali che si sono scatenati questa estate,hanno visto i due clan storici di Bari contendersi il mercato della droga nel sud-est barese.
La droga è il vero cancro della nostra società. Muove miliardi di dollari in tutto il mondo e alimenta le organizzazioni mafiose che provvedono alla produzione dai campi in Afganistan e in Colombia (schiavizzando i lavoratori locali)fino alle piazze europee e italiane.
Un tempo fare uso di sostanze stupefacenti era sinonimo di emarginazione sociale, oggi purtroppo ha assunto connotato sociale positivo. La droga soprattutto quella pesante è mezzo di aggregazione sociale e si insinua in ogni strato sociale e culturale e per l'uso non ci sono limiti di età. Se a questa diffusione che sembra avere un mercato sempre più vasto si aggiunge il potere economico che le organizzazioni criminali ottengono,capite quale disastro questa società sta lentamente costruendo.
Per questo da questo blog parte questa campagna di sensibilizzazione,perchè il mercato della droga,come ogni mercato,si crea per la crescente domanda.Ogni dose acquistata è una dose in meno di libertà individuale e sociale.Fate la scelta giusta...non acquistate.

NON sei TRENDY sei DROGATO

Per gli interessati,cliccate QUI copiate l' Embed image e costituite nei vostri blog il banner dal titolo "Non sei trendy sei drogato"

Antonio Di Gilio


Disabilità e barriere architettoniche ad Adelfia,ma le priorità sono altre



La grandezza di un paese e il suo livello di civiltà lo si misura dal modo con cui tratta le fasce più deboli e in particolar modo quelle con maggiori problemi economici e sociali
Migliorare la qualità della vita ma soprattutto rendersi conto delle difficoltà quotidiane di queste persone è già un piccolo traguardo. E Adelfia
Questa estate le famose esternazioni del nostro sindaco sono state la spia di incapacità dell'amministrazione a comprendere i processi sociali in atto. L'equazione povero (e magari straniero) uguale disadattato,uguale bandito ha fatto il giro d' Italia mostrando la faccia populista di questa giunta.
Ma al di là delle tante frasi fatte di circostanza, visto che questa è l'amministrazione del "fare",vediamo cosa fa sul versante barriere architettoniche e quindi sul fronte disabilità.
Stamane ho fatto il giro per il paese e ho scattato alcune foto che la dicono lunga sulla situazione.

Cimitero Montrone


Il montascale presente nel cimitero di Montrone è come possibile vedere nella foto più grande inutilizzabile.Ho provato a metterlo in funzione ma non è stato possibile.Inoltre si trova al piano superiore.Quindi la domanda ovvia è:se qualcuno ci è salito non si capisce perchè non è poi risceso (salvo non si sia lanciato dal secondo piano). Il secondo montascale invece come è possibile vedere risulta funzionante e la spia risultava accesa.

Via Generale della Chiesa



L'incrocio di via Generale della Chiesa con corso Vittorio Veneto è un esempio di mancanza di progettualità.Fare due marciapiedi uno con la rampa è l'altra senza evidenzia la mancanza di minimo di buon senso.Il disabile sulla sedia a rotelle secondo l'amministrazione dove dovrebbe salire una volta aver attraversato?Dovrebbe immediatamente immettersi sul corso.
Situazioni molto simili nel paese sono molte ma questa è emblematica data l'importanza oltre che la pericolosità.



Campo di Don Peppino



Il campo di Don Peppino sconta ben tre anomalie. I due ingressi che non hanno affatto scivoli che permetta a persone in carozzella di poter accedere alla struttura.Inoltre lo scivolo interno come è possibile constatare è mal ridotto,molto ripido e quindi molto pericoloso.
Parco di Canneto
Il più relativamente recente parco di Canneto non è certamente messo meglio.Nel primo ingresso non c'è possibilità di accesso ai disabili.Nel secondo lo scivolo è in uno stato pietoso e quindi non spendo nemmeno parole ma ironia della sorte...

...il locale all'interno giustamente è provvisto di scivoli.Certamente nulla di che,solo un pò di cemento per dare quel minimo di pendenza.Non credo che il ristoratore si sia indebitato per fare quel lavoro.Ma evidentemente la priorità è la Festa dell'Uva.
Dulcis in fundo... il Municipio




Ci si aspetterebbe che almeno il centro decisionale di un comune sia a misura d'uomo e di disabile e invece è il regno del menefreghismo.L'entrata principale è completamente sprovvista di un qualsiasi mezzo per aiutare persone diversamente abili a salire.Il montascale sarebbe anti estetico ma sul lato si potrebbe mettere un piccolo ascensore.L'entrata posteriore ha un marciapiede alto circa 40 cm,difficile da scalare anche per una persona con una mobilità sufficiente.Infine la scala interna è sprovvista di montascala.La cosa divertente è (perchè in realtà ci sarebbe da piangere) che quella scala porta proprio all'ufficio preposto ai servizi sociali.
MA LE PRIORITA' SONO ALTRE

Antonio Di Gilio