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La presunzione di colpevolezza del PD e del giornalismo nostrano

La presunzione d'innocenza è sancita nella Costituzione Italiana, la quale recita all'articolo 27, comma 2 che «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva».

Conseguenze della presunzione d'innocenza sono i principi affermati, oltre che nella Costituzione, nella legge sul giusto processo.
Tuttavia i giornali e i giornalisti ci hanno abituato da troppo tempo alla presunzione di colpevolezza e ai processi sommari mediatici-E questo non solo per questioni legate ai politici e alla politica,ma aanche vicende di cronaca nera.Ultimo in ordine cronologico quello del dirigente del Pd Bianchini
Tutti ricorderanno chi inizialmente fu accusato per il delitto della Caffarella (un rumeno che nulla centrava) o dell'omicidio di Perugia (Patrick Lumumba)o ancora la croce che per due anni ha dovuto sopportare il padre dei fratellini di Gravina. Tutte persone letteralmente massacrate da giornali e giornalisti che hanno rischiato il linciaggio fisico a causa di un gioralismo becero che ha gareggiato a chi scriveva epiteti più crudeli.
L'uso del condizionale della presunzione è stato sempre sostituito dal modo indicativo di una certezza intrisa di mancanza del rispetto delle più elementari norme deontologiche e democratiche.
Infastidisce come anche lo stesso Pd si sia prodigato alla veloce espulsione del suo dirigente senza che questa persona abbia ricevuto nemmeno il mandato di arresto dando vita a una strumentale polemica su una questione immorale.
Sia chiaro,se questo Gentilini fosse colpevole per la giustizia e le accuse pendenti fossero verificate, sarei per buttare via la chiave. Ma fino a quando la giustizia non avrà fatto il suo corso, non ho diritto ne morale ne etico di proferire parola di giudizio.E non basta scrivere titoli che usano il condizionale per poi riempire l'articolo di sostantivi come "mostro " o "stupratore" per ritenersi immuni da problemi deontologici.
Cercare di vendere più copie correndo dietro al sensazionalismo è figlio di un giornalismo da retrobottega che più della ricerca della verità,si incaponisce al dettaglio più cruento come il plastico della casa di Novi Ligure nello studio di Vespa.
Ma il popolo italiano a ormai continuamente stuprato da una comunicazione violenta non fa nemmeno più caso a queste cose.
Antonio Di Gilio
Sinistra e Libertà
Adelfia(BA)

Chi rappresenta il sindacato? Praticamente nessuno

Questo post è da ritenersi in nessun modo legato al pensiero del movimento di sinistra e libertà locale ma semplicemente frutto di una mia personale idea.
Negli ultimi tempi mi sono chiesto chi effettivamente rappresenta il sindacato.Troppo spesso sentiamo nei telegiornali che si incontrano le parti sociali per decidere sulle più svariate questioni che hanno a che fare con il mondo del lavoro.Ci si aspetterebbe che rappresentino almeno il 50% più uno dei lavoratori per poter essere un minimo rappresentativi di una realtà.Sono andato ad indagare sul numero dei tesserati e ho fatto una scoperta(che credo molti conoscono) a dir poco allucinante.
Partiamo dalla CGIL.
I dati sono del 2007 e potete trovarli qui
http://www.cgil.it/tesseramento/default.aspx

I dati dicono che i tessarati sono 5 milioni e 600 mila , ma ad un'analisi più attanta ben 3 milioni sono pensionati.Sono la generazione che giustamente dal sindacato tanto ha avuto sul piano dei diritti e che mantiene viva la propria lealtà.
Il secondo gruppo più numeroso(anche se ben distanziato) con 400.000 iscritti sono i lavoratori del pubblico impiego a cui si sommano i quasi 100.000 del settore bancario che,scusate se sembrerò crudo, ma è un gruppo di lavoratori che nulla a che vedere dalle angherie che possiamo ritrovare nel settore privato.
Fatti i dovuti calcoli, la CGIL rappresenta circa 2 milioni di lavoratori.

Passiamo alla Cisl(2008)
http://www.cisl.it/Sito-Iscritti.nsf/PagineVarie/Iscritti%5E2008F

I tesserati dichiarati sono 4 milioni e 500 mila iscritti.Ma anche per questo sindacato faciamo un'analisi più attenta.I tesserati ormai non più attivi sono 2 milioni e 200 mila. A questi togliamo un altro mezzo milione di lavoratori tutelati,la Cisl rappresenta circa 1 milione e 800 mila lavoratori.

Infine Uil(2008)
http://www.uil.it/organizzazione/iscritti.htm

I tesserati dichiarati sono 2 milioni e 100 mila.Di Questi 877 mila sono i pensionati e 400 mila il settore pubblico.Conclusione il numero di lavoratori "che ha bisogno di tutele" sono 800.000.

Tralasciamo gli altri sindacati minori che sono più strutture burocratiche che di qualche utilità al mondo del lavoro.In Italia ci sono più di 23 milioni di lavoratori.Tolti i 3 milioni di pubblici impiegati(di cui 1 milione e mezzo rappresentato dai 3 più grandi sindacati), arriviamo a circa 20 milioni di lavoratori.Di questi 4 milioni e 600 mila sono rappresentati dal sindacato(circa il 18 %) gli altri la maggioranza nisbe.

In altre parole chi rappresenta il sindacato? Alla luce dei dati sono più i pensionati che i lavoratori segno dell'utilità di un tempo ormai lontano.
Sono i lavoratori che hanno la pancia piena (come ha affermato un sindacalista) o sono i sindacati auto referenziali che rappresentano solo loro stessi che hanno portato a questi dati? E perchè dovrebbero firmare loro i contratti essendo i rappresentanti di solo il 18% dei lavoratori?

Antonio Di Gilio