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Nel Barese, raid razzisti in tre diverse scuole




BARI - Raid notturno nella notte in una scuola elementare di santo Spirito, un quartiere alla periferia di Bari. Sconosciuti sono penetrati nei locali del XII CD a S. Spirito, da cui peraltro proveniva un cospicuo gruppo dei genitori che animavano la manifestazione, per imbrattarne i muri e coprire con svastiche i murales simboleggianti l’unità dei bambini di tutti i colori e di tutte le etnie del pianeta. A denunciarlo in una nota è il segretario Claudio Menga della Flc Cgil di Bari. "Contro le imponenti manifestazioni - si legge in una nota - che in questi giorni animano, civilmente e pacificamente, il mondo della scuola, dell’università e della ricerca, si vanno moltiplicando azioni intimidatorie di stampo squadrista che sinceramente pensavamo di avere lasciato per sempre alle nostre spalle. Accade così che a Roma un gruppo di esaltati si lasci andare ad esibizioni di chiaro stampo squadrista dai contorni alquanto torbidi e su cui ritieniamo urgente l’apertura di un’inchiesta parlamentare". "Ma anche a Bari accadono cose strane e inquietanti! Il grande successo di partecipazione alla manifestazione barese del 30 ottobre deve aver infastidito le coscienze più retrive della nostra città al punto che, nella notte successiva, sconosciuti sono penetrati nei locali del XII CD a S. Spirito, da cui peraltro proveniva un cospicuo gruppo dei genitori che animavano la manifestazione, per imbrattarne i muri e coprire con svastiche i murales simboleggianti l’unità dei bambini di tutti i colori e di tutte le etnie del pianeta". "E’ un atto grave - continua il comunicato - ma soprattutto subdolo perché mettendo in discussione l’universalità dei valori della pacifica convivenza tra culture differenti tende ad ingenerare e diffondere il germe del razzismo nelle coscienze più ingenue ed indifese dei nostri bambini. La FLC CGIL Bari invita gli organi investigativi competenti e tutte le istituzioni a tenere alta l’attenzione e la vigilanza su tutti i fenomeni che possono inquinare la corretta e civile dialettica democratica".
per altre foto
Antonio Di Gilio

Operazione simpatia



Sabato 25 un gruppo di compagne e compagni di Sd ha voluto dimostrare la propria attenzione e la propria simpatia ai tantissimi che hanno partecipato alla manifestazione del Pd. Un invito: "Spostatevi a Sinistra" appunto simpatico e bonario ma che racchiude il messaggio politico forte: per sconfiggere Berlusconi e per restituire un futuro migliore al paese occorre ricostruire un nuovo Centro sinistra. A noi costruire la Sinistra, a tutti anche al Pd, la responsabilità di lavorare alla costruzione di un nuovo Centro Sinistra. In fondo una testimonianza di attenzione e forse anche un po' d'affetto. In queste immagini la cronaca dell'iniziativa.



Per vedere le altre foto

http://www.sinistra-democratica.it/operazione-simpatia

Antonio Di Gilio

Anche per il Pd la matematica è un'opinione - la moltiplicazione dei partecipanti

Dal palco del Circo Massimo Veltroni ha gridato la presenza di 2 milioni e mezzo di persone.Anche nel passato si tendeva ad aumentare i numeri delle manifestazioni e dei cortei,ma con l'ingresso di Berlusconi nella politica si è superato il limite del pudore.
Il circo massimo ha un'estensione calpestabile attualmente di 250.000 metri quadri.Condiderando che per ogni metro quadro possono esserci(a rischio di asfissia)tra le 4 e le 5 persone,il calcolo è semplice.Si raggiunge quinsi il valore massimo di 1 milione e qualcosa.
Se a questo aggiungiamo che il palco non si trova all'estremo ma è piuttosto addentrato e che l'11 ottobre (la parte che si affaccia sulla FAO) circa 20.000 metri quadri erano recintati per alcuni lavori,il valore scende inesorabilmente.Insomma nelle più rosee previsioni nel Circo Massimo ci sono al più 750.000 persone.Non si sfugge, è matematica che tuttavia può diventare un'opinione.
Non c'è che dire la politica si è totalmente berlusconizzata.Ormai è una gara a chi dice la cazzata più grossa e se Veltroni continua così rischia di superare il suo maestro.
Sono ormai lontani le manifestazioni contro la cancellazione dell'art.18 dove si raggiunsero certamente i 2 milioni(anche se sul palco si parlò di 3 milioni) visto che il Circo Massimo,tutta la zona delle Terme di Caracalla,Colosseo furono invase da una scia rossa CGIL.
Ma era un'altra politica.

Antonio Di Gilio

Il remake di un film già visto - fortunatamente il finale diverso

Dalla gazzetta del mezzogiorno on-line un altro fatto di cronca nel nostro paese.Un bambino azzannato da un cane. Fortunatamente non è finito in tragedia come avvenne l'anno scorso.Il sindaco del "uagnun gia ma mov" continua nel rimandare i problemi e a non risolverli e il fatto di ieri ne è un esempio.Come mai nessuno ne ha parla?Il fatto è avvenuto il 14.Oggi per puro caso leggendo la gazzetta on line,ho visto l'articolo che stava per scomparire dalla home page,portandolo nell'oblio.

Cane randagio azzanna
un ragazzino barese

BARI - Ha rischiato di morire, a 12 anni, sbranato da un cane randagio. Il piccolo Giovanni (non è il suo vero nome), affetto da una disabilità parziale nell’uso della parola, se l’è cavata - si fa per dire - con cinquanta punti di sutura al braccio destro e 15 giorni di guarigione. L’altra «ferita», quella del trauma psicologico, è molto più profonda. Quanto? Sarà il trascorrere del tempo a dirlo. Teatro dell’aggressione Adelfia, quartiere Montrone. Sul braccio del bambino sono ben visibili le tracce del morso del pastore tedesco meticcio che, a quanto pare, stazionava in via Pietro Nenni da circa due mesi. Nella città dalle due anime (Canneto e Montrone) riesplode la polemica sul randagismo. E rivive nei ricordi degli abitanti la tragedia dell’ag ricoltore Nicola Iacobellis, sbranato dai cani randagi il 17 agosto dell’anno scorso, mentre era al lavoro nel suo podere. Il racconto del padre di Giovanni: «Erano le 19,30 di martedì scorso, 14 ottobre. Io ero fuori casa, a Valenzano, per una commissione. Come mi ha riferito mia moglie, lei stava parlando con un’amica, sotto casa, insieme con nostro figlio. A un certo punto - continua il papà - il grosso randagio si è avvicinato al bambino, che sfiorandolo appena appena con la mano ha cercato allontanarlo da sè». Un gesto tutt’altro che violento o rapido, quello del piccolo Giovanni. Il quale fra l’altro possiede da anni un cane, di razza Labrador, con il quale ha uno splendido rapporto. Quindi non si può dire che non ami i cani. Inspiegabilmente, come ricorda il genitore, il randagio azzanna il braccio destro di Giovanni, all’altezza del gomito. La robusta dentatura del cane attraversa la stoffa del giubbotto e tiene la presa. Passano secondi interminabili. Il ragazzino 12enne piange, urla, si dispera, sotto lo sguardo terrorizzato della madre. Il cane tende a trascinarlo a terra. Riprende il racconto del padre: «Se mio figlio fosse caduto sull’asfalto, l’animale lo avrebbe potuto azzannare alla gola, e sarebbe stata - la voce si incrina - una tragedia irrimediabile». A un certo punto si materializza un angelo custode: «Arriva un agricoltore che abita nella zona. Afferra la bestia per la coda e la tira», spiega il papà. Ma per altri secondi «eterni» il randagio non molla la presa. Attorno alla scena, intanto, si è formata una piccola folla. Qualcuno grida, partecipando alla disperazione della madre. Alla fine, il contadino-salvatore riesce a staccare il cane dalla «preda» umana e a rinchiuderlo nel recinto di un condominio della zona. Il braccio di Giovanni sanguina copiosamente. Qualcuno ha già telefonato al 118. Un vicino ha avvisato il papà, che si precipita da Valenzano. Il bambino morsicato viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari. La diagnosi è «vasta ferita lacero contusa avambraccio destro (da morso di cane)». Il piccolo viene ricoverato per un giorno, con una prognosi di guarigione di due settimane. Mercoledì il ritorno a casa ma il trauma ha uno strascico notevole, di cicatrici interiori. Dice ancora il papà: «Mia moglie ha paura persino a mettere piede fuori di casa. Le istituzioni che cosa fanno - si domanda -, che cosa hanno fatto per combattere il randagismo?». La battaglia della famiglia del piccolo azzannato dal randagio è appena ai primi passi. I genitori di Giovanni hanno dato incarico all’avvocato Francesca Ferri di presentare un esposto in Procura, affinché la magistratura penale verifichi di chi sono le eventuali responsabilità dell’accaduto.
Carlo Stragapede
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDNotizia=213684&IDCategoria=1

Antonio Di Gilio

Chi salveresti?




La crisi mondiale in atto ha mobilitato tutte le economie globali a sborsare miliardi di dollari per evitare il fallimento delle grandi banche.Le sole Usa,Uk e Germania hanno assicurato 2200 miliardi di dollari (il PIL dell'Italia) per garantire i patrimoni delle banche in crisi o a rischio insolvenza.La paura dell'effetto domino e le sicure ripercussioni sull'economia reale fanno tremare i polsi all' economia globale.
In pochi giorni i governi hanno avuto la capacità di indebitare i loro cittadini per salvare il culo a manager e lobby dal tracollo che loro stessi avevano generato.
Sono sicuro che almeno dalle nostre parti nessun manager pagherà (Alitalia,Trenitalia ecc. docet) e la socializzazione delle perdite pervaderà l'economia.
Ma mentre i potenti salvano le banche ed escono miliardi di dollari,il terzo mondo sprofonda nella miseria.Altri 100 milioni di "morti di fame"camminano su questa terra per colpa degli speculatori,attterriti dalla borsa e che si rifugiano nei ben più sicuri mercati delle materie prime e degli alimentari.
Eppure servirebbero solo 300 miliardi di dollari per aiutare l'Africa(1/10 di quello che ora escono i governi).Non domani ma adesso.Eppure nessuno apre i portafogli.CHE SCHIFO.
Con buona pace della Lega che millanta di aiutare gli immigrati a casa loro(senza specificare come) è pronta a salvare le banche(in fondo si tratta di ridare il favore) ma incolpa gli immigrati dello schifo di questa terra.
Antonio Di Gilio

11 ottobre - appunti di viaggio - il razzismo comunista

L'ottima riuscita della manifestazione ottembrina è stata una boccata di ossigeno democratica a un'oppressione politica stagnante che ci ha ridotto al silenzio.Per tutta l'estate i militanti hanno dovuto attendere che la tanto vituperata dirigenza facesse le sue scelte al fine di indicarci la strada.Dei congressi di rifondazione e pdci non ho parole.Coloro che erano direttamente o indirettamente artefici della sconfitta e del governo Prodi,sono risultati vincitori.Diliberto che ora tanto maledice il Pd per tutto il periodo elettorale ha letteralmente leccato il culo a Veltroni,Ferrero in qualità di ministro del governo ha direttamente votato leggi che ora disprezza.Evidentemente piace anche a sinistra essere presi per i fondelli.
Tornando alla manifestazione,sono rimasto colpito dalla volontà delle due fazioni di fare la gara a chi lo avesse più lungo.Durante i comizi,la piazza(quella comunista) appludeva seguendo le opportunità.Ad esempio quando il ragazzo di colore di Castel Volturo ha ricordato la manifestazione di Fava contro la mafia che si terrà a breve,la piazza ferrariana-dilibertiana ha appena accennato un battito di mani soffocata da quella di SD.
Durante il corteo non vi nego che mi sono sentito figlio di un dio minore,in quanto il fatto di sventolare la bandiera di Sd mi rendeva simile a un malato infettivo.Se provavo a entrare nei gruppi comunisti avvertivo sguardi di "disgusto" mal celato da pena.Soltanto tornando nelle mie file mi sentivo a mio agio e credo che siano tanti ad aver avvertito questa sensazione.
A noi di Sd ci incolpano di essere dei tradiori affiliati al Pd.Ma una volta per tutte voglio ricordare che se avessimo tanto amato quel partito,avremmo potuto rimanerci.Avremmo evitato tante complicazioni e la nostra dirigenza oggi sarebbe in parlamento.Se questo non è atto di lealtà,allora cosa è? Evidentemente volete il nostro sangue,ma questo non siamo disposti a darlo.

Antonio Di Gilio

«Tagli all'Università Bari verso il collasso»

BARI - «Il nostro sistema è già sottofinanziato; se dovesse essere applicata la legge 133 del 2008, che prevede tagli all’Università, nel 2010 per noi sarà il collasso». Il rettore Corrado Petrocelli parla alla fine di una riunione congiunta di Senato accademico e Consiglio d’amministrazione dell’Università di Bari, durata tutto il giorno, dalla quale è emerso un documento nel quale si auspicano correttivi alla legge 133, che prevede tagli ai finanziamenti delle università italiane per un miliardo e mezzo di euro nel corso di 5 anni, nel periodo 2009 al 2013. Senato e Cda, riconoscendosi nella posizione della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) auspicano che le risorse che si prevede di tagliare siano riassegnate all’università per la riqualificazione, l’incentivazione del merito e dei livelli qualitativi di riforma e ricerca. Per questa ragione i due organi di governo hanno chiesto al rettore Petrocelli «di farsi interprete del disagio presso le forze politiche e il Parlamento affinché questi problemi siano sottratti alla logica dello scontro ideologico. È necessario un patto nazionale che disegni una durevole e organica prospettiva riformatrice». Nel dibattito è stata sottolineata la criticità del momento per l’università, si è auspicato il ridimensionamento dei tagli con l’introduzione di criteri di governance e di meccanismi di valutazione su scala nazionale. Da questo punto di vista «l’Ateneo barese ha già assunto provvedimenti di questo genere - ha precisato il rettore - come il codice etico, il contenimento della spesa, il potenziamento della ricerca di base e applicata e il rapporto sinergico con le realtà del territorio. Perché tutto questo possa essere potenziato, anche in linea con quanto previsto dalla programmazione triennale per la ricerca e la formazione, non è sopportabile una riduzione così drastica delle risorse». Necessario, quindi, intraprendere «percorsi virtuosi, valorizzando le specificità dei vari atenei italiani». Inoltre, il rettore nel corso della riunione si è augurato che nelle facoltà si tengano assemblee aperte. Intanto, nella mattinata di ieri, nella sede del Rettorato, si è tenuto un sit-in di studenti, ricercatori e docenti che hanno chiesto di essere ricevuti dal rettore, dal Senato accademico e consiglio d’amministrazione per far sentire anche la propria posizione. E una delegazione di ricercatori, studenti e docenti è stata ricevuta per un’audizione. Senato e cda hanno preso atto delle proposte e delle preoccupazioni espresse dalla delegazione. Ma il taglio di un miliardo e mezzo quanto inciderebbe sull’economia dell’università barese? Secondo una proiezione approssimativa, il Fondo di finanziamento ordinario (cioè quanto lo Stato assegna) per l’Ateneo barese è di 212 milioni di euro l’anno. Con i diversi tagli, riparti in 5 anni, in totale si perderebbero circa 42 milioni di euro. Poiché 195 euro ogni anno sono utilizzati solo per pagare le circa 4mila unità di personale (tecnici, impiegati e docenti), non sarà possibile pagare gli stipendi, almeno nell’attuale composizione. Parlare di collasso nel giro di due anni, come ha fatto ieri sera Petrocelli, non è una ipotesi lontana dalla realtà. Entro la fine del mese, comunque, Petrocelli dovrà definire e nominare con proprio provvedimento il nuovo nucleo di valutazione dell’Università. Nel corso della riunione sono state avanzate proposte e si è discusso a lungo. Il nucleo è composto da 9 persone: 6 personalità scientifiche di grande fama e 3 individuate fra i docenti dell’Ateneo. Sono stati fatti i nomi di Bernardo, Silvestri, Boncinelli (docenti di altri atenei), Stef ani (direttore della Crui) e Mazza glia (uno dei vertici del ministero) e Alessandro Laterza (editore). Anche per i tre componenti interni, docenti, sono stati proposti vari nomi. I più «suffragati», al momento, sarebbero Tommaso Fiore, Pacifico Ruggiero, Ernesto Longobardi. A Petrocelli il compito di indicare la composizione definitiva.
Manlio Triggiani
gazzetta del mezzogiorno on- line
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=213353&IDCategoria=1

La crisi è già tra di noi

Con la crisi finanziaria in atto, non è vero che il nostro paese rischia.In realtà il mostro del fallimento si aggira nei nostri comuni,province e regioni.Una volta quando uno pensava ai derivati, pensava ai derivati del latte, o a prodotti naturali.
Oggi, dici derivati, e intendi un prodotto finanziario, comprensibile solo da esperti (l'ex ministro Siniscalco dichiarava “ Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli”).

Prodotto che è stato venduto come un'assicurazione per mettersi al riparo dalla crescita dei tassi di interesse, a piccoli imprenditori e ad enti locali.Ossia a persone con poche o scarse conoscenze di finanza.Le grandi banche, come Deutsche Bank e UBS, che per anni hanno fatto derivati con la Parmalat, finiscono imputate per il reato di usura. Ma hanno comunque continuato avendere derivati al comune di Napoli.


ci sono anche 900 enti pubblici che si sono esposti per 10 miliardi e mezzo: significa che quando le banche chiederanno indietro i soldi, molti di questi saranno alla bancarotta, e saremo noi a pagare con l’Ici.

I derivati non sono né buoni né cattivi, ce n’è per tutti i gusti. Quelli semplici assicurano contro il rischio di rialzo dei tassi, quelli strutturati che in versione speculativa, cioè quella vista fino adesso, trasferiscono il rischio sul cliente ignaro e generano giganteschi e rapidi profitti alle banche. Poi ci sono i derivati che piacciono tanto a province comuni e regioni e li stanno facendo a tutto spiano perché oltre a coprirli dai rischi del rialzo dei tassi, fanno saltar fuori dei soldi subito, e possono spostare il debito in là negli anni, che tradotto significa:

“Io faccio debiti, ma a pagare sarà chi viene dopo di me”. Ma quanto pagherà? Non si sa, perché il valore di mercato di questi derivati, in gergo mark to market, cambia tutti i giorni. Per esempio il Comune di Torino si è fatto prestare soldi per organizzare le Olimpiadi, ha assicurato il debito acquistando derivati, che oggi perdono. "


E DA TUTTO QUESTO NON è IMMUNE NEMMENO LA REGIONE PUGLIA.


All'Acquedotto Pugliese, di proprietà della Regione, le banche hanno fatto assumere un rischio così elevato che i cittadini pugliesi rischiano un domani di restare senza i soldi per riparare le tubature.LA GIUNTA FITTO(ma io sono di parte)HA USATO TANTO QUESTI STRUMENTI E ADESSO DOBBIAMO VOTARCI A SAN TASSO CHE NON SCENDA PER NON ANDARE IN BANCAROTTA.A questo mi riferisco quando parlo di amministrazioni e competenze e che i livelli di studio bassi non sono allo stato attuale sufficienti.Ma come in questo paese sento"la laurea non serve,le uagniun a von asc a zappè".


Dato che come al solito non parlo senza fatti eccovi la puntata di Report dal titolo "Il banco vince sempre".La quinta parte è quello di maggior interesse per noi pugliesi(dal minuto 7 in poi).


I parte




II parte



III Parte



IV Parte



V Parte



Antonio Di Gilio


E adesso si tassino le rendite finanziarie

La crisi finanziaria in atto in tutta Europa è figlia anche di una tassazione sulle rendite finanziarie molto accomodante.Mentre il lavoro e l'impresa vedono tassazioni che raggiungono il 40 e il 50%,la tassazione degli strumenti finanziari non superano in Italia il 12.5%.Chi in pratica ha prodotto ricchezza reale ha visto continuamente incrementare la tassazione favorendo la fuga di capitali da attività produttive degne di questo nome in favore del castello di carta straccia che sotto la scure della crisi brucia a livelli biblici.
Spesso si è criticata la volontà di alzare la tassazione affermando che questo avrebbe fatto scappare gli investitori dai titoli di Stato con conseguenze drammatiche per i nostri bilanci.
Questo problema adesso non si pone,innanzitutto perchè la ricorsa ai sicuri titoli di Stato sarà massiccia visti i chiari di luna dei mercati finanziari,secondo è ormai palese le conseguenza di questa politica accomodante per gli speculatori.
Adesso saranno lavoratori e pensionati a pagare un'inflazione galoppante(visti i tagli di stamane della BCE di 0.5%)e una recessione provocata da quei mercati finanziari senza scrupoli che tanta ricchezza di carta produce e tanta povertà reale provoca.

Antonio Di Gilio

La mia proposta di modifica è stata rigettata dalla redazione.Vi spiego perchè e riprendo le firme.

Nelle puntate precedenti

http://sinistradelfia.blogspot.com/2007/09/richiesta-di-modifica-della-carta-di.html

http://sinistradelfia.blogspot.com/2008/09/presento-ufficialmente-la-proposta-di.html

Da parte della redazione è stata rigettata la proposta di modifica della carta di kilombo.All'inizio sembrava voler collaborare intervenendo a una modifica che seppur sostanziale della prosta di partenza sembrava migliorativa se non per una frase eccessivamente ambigua.Questa la versione proposta dalla redazione:
"La redazione di Kilombo e il comitato editoriale di KilomboSlow per l'adesione ad iniziative e per tutto ciò che attiene la straordinaria amministrazione dovrà richiedere l'approvazione del collettivo.La maggioranza richiesta è quella del 50% più uno dei votanti. Per straoridinaria amministrazione si intende qualsiasi atto che eccede la semplice gestione infrastrutturale di kilombo al di fuori dei principi enunciati dalla carta".
La redazione ha capito molto bene le mie intenzioni e ha cercato di rendere ambigua la seguente frase:"Per straoridinaria amministrazione si intende qualsiasi atto cheeccede la semplice gestione infrastrutturale di kilombo al di fuori deiprincipi enunciati dalla carta."Ovviamente non significa nulla.

Visto che la proposta di partenza è stata modificata proondamente sono costretto a riprendere le firme.Gli utenti iscritti sono 329 e il 5% si raggiunge con 17 firme. La proposta attuale dovrà essere accettata dalla redazione così e non potrà fare nessuna modifica in quanto non viola la carta.Questa la versione su cui richiedo le firme:

"La redazione di Kilombo e il comitato editoriale di KilomboSlow per l'adesione ad iniziative e per tutto ciò che attiene la straordinaria amministrazione dovrà richiedere l'approvazione del collettivo.La maggioranza richiesta è quella del 50% più uno dei votanti. Per straoridinaria amministrazione si intende qualsiasi atto chee ccede la semplice gestione infrastrutturale di kilombo e al semplice controllo del rispetto dei principi enunciati dalla carta".

Ovviamente inserire il nome del blog e nome e cognome o nick

DATO CHE LE POLEMICHE NON SONO GRADITE,GLI ANONIMI SARANNO TUTTI CANCELLATI.

Antonio Di Gilio

Aderenti

1)sinistradelfia.blogspot.com (Antonio Di Gilio)
2)candidocandido.blogspot.com (Alessandro Dibenedetto)
3)gaetanoalessi.blogspot.com (Gaetano Alessi)
4)nuovalibertalia.blogspot.com (Jean Lafitte)
5)pensareinprofondo.blogspot.com (Mario Paravano)
6)www.praga.ilcannocchiale.it (Giuseppe Flavio Pagano)
7)theobserver.splinder.com (Samie)
8)raser.ilcannocchiale.it (Raser)
9)blog.libero.it/manualeperdonne ( Ventodamare)
10)www.berardoviola.ilcannocchiale.it ( Berardo Viola)
11)conteoliver.blogspot.com (Conte Oliver)
12)subacqueo.wordpress.com (Anardur)
13)www.pourparler.ilcannocchiale.it (Pourparler)
14)www.prccasalnuovo.splinder.com (Delle Cave Giovanni Paolo-gpdc81)
15)ideateatro.blogspot.com (ideatwatro)
16)blog.libero.it/rigitans(Rigitans')
17)http://pilloledicucina.splinder.com (Beppe Cavallaro)




La redazione dia delle spiegazioni

Offro spazio nel mio blog a Mario che chiede delle spiegazioni alla redazione di KILOMBO

Cari compagni,desidero ringraziare Antonio per l'ospitalità che mi concede.Avevo intenzione di parlare del nostro "confino" dall'aggregatore di "tutte le sinistre" poi, leggendo il giornale, mi accorgo che in fondo la punizione è cosa santa e giusta.C'è una legge dello stato, la n° 1423 del 1956 articolo 4, che tratta del confino di polizia e che da ieri è stata applicata nei confronti di un sindacalista della CGIL a Palermo.La colpa di Pietro Milazzo è quella di aver protestato con 50 senza casa e di non aver permesso al sindaco, Cammarata, di salire sul carro della patrona.Il questore gli ha inviato una lettera (R.R.) in cui lo avvisa che potrà far scattare le misure di prevenzione a causa della sua condotta. queste misure prevedono la sorveglianza speciale a Palermo o l'obbligo di soggiorno in un paese.Il testo dell'articolo 4 recita:" coloro che, per il loro comportamento debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica e morale, la serenità, la sicurezza o la tranquillità pubblica".Io candido questo comma e questa legge come parte integrante della carta di Kilombo.Certo, la questione è di spessore e non vale quello che accade a noi (il sottoscritto,Korvo, Precariopoli,Italo con il suo crisi e conflitti) .C'è però nello sfondo qualcosa di inquietante per cio' che intendiamo come libertà di poter dire e fare.Specie quando di questo parliamo in un aggregatore di sinistra che ospita illustri interventi sulle disgrazie del mondo.Quello che osservo è la mancanza di un minimo di rispetto delle forme e delle regole date che, per quanto criticabili, hanno in ogni caso il pregio di essere lì scritte in modo incontrovertibile.Ed allora, vorrei capire perché:1- Nessuno spiega perché Precariopoli, che ha terminato la sua pena, non può ancora avere accesso a Kilombo.la sospensione non rimanda a nessuna "condizione" che non sia quella di aver scontato "l'allontanamento".2- Perché sono stato sospeso e per quanto,visto che mi sono limitato ad inserire in una rubrica intitolata "l'angolo di precariopoli" una serie di link tra cui quello che rimandava all'avviso ai piddini.L'unico post che ospitava lo scritto incriminato era intitolato "Casapound" e faceva un parallelo provocatorio tra ciò che avevo letto su una iniziativa di quei fascisti (lodata) e quanto riportava il link di precariopoli.3- Solo ieri mi è capitato di leggere due post in cui si scriveva in uno della voglia di "veder cadere delle teste" con una foto esemplificativa di un cesto che avrebbe dovuto contenerle, nell'altro una sequela di insulti ai "bastardi bianchi".Per intenderci ritengo il contenuto dei due scritti sia giusto e li sottoscrivo in toto.Capisco anche che la forza del linguaggio è anche nel proporre metafore e significati in un modo non "ortodosso".Qualche giorno fa abbiamo assistito alla questione della vignetta che riguardava Brunetta.E' venuto a qualcuno in mente di chiedere la sospensione degli autori o la censura per loro?Io spero di no.Questa vicenda mi porta a pensare che, per quanto dicano di no, una buona parte dei marescialli della redazione utilizza in modo pretestuoso argomenti privi di forza e giustificazione ed usa voi come un "gregge di pecore" silenti.E lo fa contro quelli che gli stanno sulle balle per regolare conti in sospeso.Io vi invito a riflettere bene su cio' che significa tutto questo.I segnali della febbre del divieto sono evidenti dappertutto.Noi ospitiamo un signore che scrive, senza rimorsi di coscienza, che la redazione deve vigilare affinché un blog sia nel suo complesso accettabile.Con questa estensione si lascia aperta la possibilità di potere censurare qualsiasi cosa.basta avere una redazione che abbia la maggioranza per poterlo fare.Anche se non è scritto da nessuna parte.Riformulo quindi la questione: PERCHE' E' VIETATO L'ACCESSO A PRECARIOPOLI?.Forse è il caso di riportare una parte della discussione su decisioni cosi' gravi nell'ambito del collettivo, fare in modo che sia lui ad esprimersi su richiesta della redazione su sospensioni ed espulsioni.Anche se continuo a pensare che una comunità di gente di sinistra dovrebbe avere la forza di costruire barriere di tipo culturale e costringere chiunque, specie quelli che non ci piacciono, alla riflessione accogliendoli e non emarginandoli.Specie se quel luogo è una lavagna virtuale.
Un saluto a pugno chiuso.
Mario