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Il remake di un film già visto - fortunatamente il finale diverso

Dalla gazzetta del mezzogiorno on-line un altro fatto di cronca nel nostro paese.Un bambino azzannato da un cane. Fortunatamente non è finito in tragedia come avvenne l'anno scorso.Il sindaco del "uagnun gia ma mov" continua nel rimandare i problemi e a non risolverli e il fatto di ieri ne è un esempio.Come mai nessuno ne ha parla?Il fatto è avvenuto il 14.Oggi per puro caso leggendo la gazzetta on line,ho visto l'articolo che stava per scomparire dalla home page,portandolo nell'oblio.

Cane randagio azzanna
un ragazzino barese

BARI - Ha rischiato di morire, a 12 anni, sbranato da un cane randagio. Il piccolo Giovanni (non è il suo vero nome), affetto da una disabilità parziale nell’uso della parola, se l’è cavata - si fa per dire - con cinquanta punti di sutura al braccio destro e 15 giorni di guarigione. L’altra «ferita», quella del trauma psicologico, è molto più profonda. Quanto? Sarà il trascorrere del tempo a dirlo. Teatro dell’aggressione Adelfia, quartiere Montrone. Sul braccio del bambino sono ben visibili le tracce del morso del pastore tedesco meticcio che, a quanto pare, stazionava in via Pietro Nenni da circa due mesi. Nella città dalle due anime (Canneto e Montrone) riesplode la polemica sul randagismo. E rivive nei ricordi degli abitanti la tragedia dell’ag ricoltore Nicola Iacobellis, sbranato dai cani randagi il 17 agosto dell’anno scorso, mentre era al lavoro nel suo podere. Il racconto del padre di Giovanni: «Erano le 19,30 di martedì scorso, 14 ottobre. Io ero fuori casa, a Valenzano, per una commissione. Come mi ha riferito mia moglie, lei stava parlando con un’amica, sotto casa, insieme con nostro figlio. A un certo punto - continua il papà - il grosso randagio si è avvicinato al bambino, che sfiorandolo appena appena con la mano ha cercato allontanarlo da sè». Un gesto tutt’altro che violento o rapido, quello del piccolo Giovanni. Il quale fra l’altro possiede da anni un cane, di razza Labrador, con il quale ha uno splendido rapporto. Quindi non si può dire che non ami i cani. Inspiegabilmente, come ricorda il genitore, il randagio azzanna il braccio destro di Giovanni, all’altezza del gomito. La robusta dentatura del cane attraversa la stoffa del giubbotto e tiene la presa. Passano secondi interminabili. Il ragazzino 12enne piange, urla, si dispera, sotto lo sguardo terrorizzato della madre. Il cane tende a trascinarlo a terra. Riprende il racconto del padre: «Se mio figlio fosse caduto sull’asfalto, l’animale lo avrebbe potuto azzannare alla gola, e sarebbe stata - la voce si incrina - una tragedia irrimediabile». A un certo punto si materializza un angelo custode: «Arriva un agricoltore che abita nella zona. Afferra la bestia per la coda e la tira», spiega il papà. Ma per altri secondi «eterni» il randagio non molla la presa. Attorno alla scena, intanto, si è formata una piccola folla. Qualcuno grida, partecipando alla disperazione della madre. Alla fine, il contadino-salvatore riesce a staccare il cane dalla «preda» umana e a rinchiuderlo nel recinto di un condominio della zona. Il braccio di Giovanni sanguina copiosamente. Qualcuno ha già telefonato al 118. Un vicino ha avvisato il papà, che si precipita da Valenzano. Il bambino morsicato viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari. La diagnosi è «vasta ferita lacero contusa avambraccio destro (da morso di cane)». Il piccolo viene ricoverato per un giorno, con una prognosi di guarigione di due settimane. Mercoledì il ritorno a casa ma il trauma ha uno strascico notevole, di cicatrici interiori. Dice ancora il papà: «Mia moglie ha paura persino a mettere piede fuori di casa. Le istituzioni che cosa fanno - si domanda -, che cosa hanno fatto per combattere il randagismo?». La battaglia della famiglia del piccolo azzannato dal randagio è appena ai primi passi. I genitori di Giovanni hanno dato incarico all’avvocato Francesca Ferri di presentare un esposto in Procura, affinché la magistratura penale verifichi di chi sono le eventuali responsabilità dell’accaduto.
Carlo Stragapede
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDNotizia=213684&IDCategoria=1

Antonio Di Gilio

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