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Cosa c'è dietro l'elezione Pugliese? Il marcio a sinistra

L'atteggiamento del sindaco Emiliano sarebbe sicuramente senza senso se l'intera questione non venisse vista come un tassello di una partita a carattere nazionale. Cosa c'è dietro a un neo-eletto sindaco, tra i più amati fini a qualche settimana fa a tale suicidio politico? Basta la storiella dei sondaggi a rendere credibile tutto ciò?
A mio avviso no. Emiliano sa benissimo di perdere le primarie (non c'è elettore barese che non vorrebbe accontentarlo per la sua frase "mi si sputi in un occhio se non appoggerò Vendola). Tutti i candidati alla segreteria del PD al congresso avevano promesso che avrebbero appoggiato Nichi, mangiandosi pochi mesi dopo la parola. La gente è stata totalmente tradita. E arriviamo alla domanda. Perchè spaccare la base del PD, distruggere il centro-sinistra, annientare la credibilità di un Emiliano che ogni 10 ore dice una cosa diversa? Solo per una candidatura e per una più probabile vittoria? Credo che siano bastati questi pochi giorni a dare ormai perdente il candidato PD.Vendola giustamente da tre opzioni: o gli si dica le ragioni della discontinuità per farsi da parte,o si va a primarie o ovviamente è lui il candidatoAllora perchè?.
La posta in gioco in realtà è l'accordo con l'UDC a livello nazionale. Magari offrendo la candidatura di un aderente all'UDC alle future elezioni di Bari (dipenderà da Emiliano se fra qualche mese, a mio avviso più probabile o fra 5 anni) e annientando in un colpo solo i due ex fratelli Nichi e Michele. Il grande burattinaio lo hanno capito tutti. Ancora una volta si fanno i conti senza l'oste. La gente sarà sempre un passo avanti della politica e a mio parere in gioco non è più la sopravvivenza del centro-sinistra pugliese, ma l'annientamento dello stesso PD che in maniera totalmente autonoma ha optato per il suicidio. Mentre i soliti politucoli fanno i conti con la calcolatrice, la gente ha già deciso cosa farà.
Antonio Di Gilio
Adelfia(BA)

Quello che dice la parola di DIO

La dottoressa Laura Schlessinger è una famosa giornalista della radio americana; nella sua trasmissione dispensa consigli alle persone che telefonano. Qualche tempo fa, Laura ha affermato che l’Omosessualità, secondo la Bibbia (Lev.18:22) è un abominio, e non può essere tollerata in alcun caso.

La seguente è una lettera spedita alla dott.ssa Laura SCHLESSINGER.

Cara Dottoressa Schlessinger, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore. Ho imparato davvero molto dal suo programma, ed ho cercato di dividere tale conoscenza con più persone possibile. Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
Fine della discussione.

Però, avrei bisogno di alcuni consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.

Vorrei vendere mia figlia come schiava, come sancisce l’Esodo (21:7). Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?

Quando sull’altare sacrificale accendo un fuoco e vi ardo un toro, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Lev.1.9). Il problema è con i miei vicini: loro, i blasfemi, sostengono che l’odore non è piacevole. Devo forse percuoterli?

So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Lev.15: 19-24.). Il problema è come faccio a chiederle questa cosa? Molte donne s’offendono.

Il Levitico ai versi 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere.
Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?

Un mio vicino insiste per lavorare di Sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?

Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è considerato un abominio (Lev. 11:10), lo sia meno dell’omosessualità. Non sono affatto d’accordo. Può illuminarci sulla questione?

Sempre il Levitico ai versi 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso gli occhiali per leggere… La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?

Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Lev 19:27). In che modo devono esser messi a morte?

Ancora nel Levitico (11:6-8) viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?

Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Lev. 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perchè usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare.
E’ proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture?
Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Lev 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondere a queste semplici domande. Nell’occasione, la ringrazio ancora per essere così solerte nel ricordare a tutti noi che la parola di Dio è eterna ed immutabile.

Sempre suo.

A questo è servita la guerra in Iraq - per arricchire le compagnie petrolifere

Ed ecco la guerra di liberazione iraquena a cosa è servita, Centinaia di migliaia di civili morti, 25 soldat italiani, per arricchire i soliti noti con le felicitazioni dei ben pensanti.

"Zubair è uno dei maggiori giacimenti di petrolio al mondo". Non nasconde la soddisfazione l'ad Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista al Financial Times: il cane a sei zampe si è aggiudicato la concessione per lo sviluppo del giacimento 'giant' Zubair, in Iraq.

Il campo, spiega Scaroni, "è uno dei pochi in grado di produrre più di un milione di barili al giorno". Scaroni ha poi precisato che l'obiettivo di innalzare la produzione del campo da 200.000 barili al giorno a 1,125 milioni entro sette anni potrebbe richiedere investimenti per circa 10 miliardi di dollari.

No allo spezzatino
L'idea del fondo Knight Vinke, l'azionista Eni che preme per una separazione delle attività del gas da quelle del petrolio, "distruggerebbe valore" del gruppo petrolifero, sostiene Scaroni sul Financial Times.

"Essere cosi' grandi nel gas - afferma Scaroni - è molto positivo per la nostra attivita' petrolifera. Il semplice fatto che compriamo gas dall'Algeria, dalla Libia e dall'Egitto ci rende leader nell'upstream (petrolifero) in questi tre Paesi, che rappresentano cosi' il 40% del nostro upstream petrolifero". Nell'intervista, Scaroni nega anche qualsiasi interesse nel nucleare italiano, su cui invece spinge il fondo Knight Vinke: "Al momento - spiega - non fa parte dei nostri piani".

Greggio verso i 70 euro
Nell'intervista, Scaroni si sofferma anche sul prezzo del petrolio, giudicando "realistico" un livello intorno ai 70 dollari e affermando che la crisi ha inciso sui prezzi meno del previsto: "Sono piuttosto sorpreso dai livelli dei prezzi del petrolio attuali, perche' pensavo che sarebbero stati molto più bassi"



Fonti :
http://www.rainews24.it/ran24/inchieste/innomedelpetrolio.asp
http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=132871

E la crisi sarebbe ormai alle spalle?

Della serie Senza parole vi mostro questo bel grafico ufficiale sulla disoccupazione americana



Non serve un genio per capire che la crisi non è esattamente alle spalle ma che al contrario siamo solo all'inizio. Considerate che mancano all'appello circa 2 milioni di lavoraori che hanno deciso di non cercare più lavoro. Le statistiche amano tanto usare le percentuali e diminuisce l'effetto se si dice che la disoccupazione riguarda meno del 10% della popolazione. Ma quel 10% sono 5 milioni e poco importa se sono 100 o 300 milioni di abitanti. Sono 5 milioni di persone e famiglie in mezzo a una strada. Gli americani si sa accettano tutto,anche di dormire in auto, ma prima o poi la bomba sociale può esplodere anche li.
Antonio Di Gilio

Un sistema pensionistico più equo e un patto sociale tra lavoratori

Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a continue riforme pensionistiche,miranti soprattutto a fare cassa,ora allungando l'età pensionabile ora abbassando i coefficienti pensionabili. Tuttavia quello che è sempre mancato è la volontà di dare un'impronta più equa al sistema pensionistico. Ritenere che tutti i lavoratori siano uguali è palesemente un madornale errore che non tiene conto dell'abisso di differenza nella qualità della vita, aspettative e rischio di lasciarci la pelle tra lavori diversi.
Per rendersi conto dell'effettiva differenza che corre tra un muratore e un ragioniere, basterebbe dare un'occhiata ai premi assicurativi delle polizze vita e quindi al mercato. A parità di condizioni di età,sesso e retribuzione il costo che un operaio deve sostenere è superiore a quello di un ragioniere segno che il mercato assicurativo tiene ben presente come le aspettative di vita siano differenti. Differenti aspettative di vita, significa avere differenti qualità della vita in senso fisico e psichico. Pensiamo a un indeterminato nel pubblico impiego e quello invece all'interno di un'impresa privata con un numero inferiore di 15 dipendenti (il 90% dell'impresa italiana). Nel primo caso la garanzia di un lavoro stabile per l'intera vita lavorativa è pressochè totale,nel secondo basterebbe una crisi economica per farti entrare nel mondo della disoccupazione o in ogni caso art.18 e giuste cause sono optional che latitano. Sfido inoltre a trovare imprenditori che prendano a lavorare un sessantenne nella propria impresa di serramenti piuttosto che di costruzioni.

La politica da una parte dovrebbe farsi carico di improntare le riforme,pur tenendo conto dell'aspetto finanziario, in modo più equo utilizzando strumenti già presenti come il mercato dell'assicurazione privata; dall'altra i lavoratori dovrebbero creare un patto sociale che accetti un differente sistema pensionistico pubblico che tenga conto delle effettive differenze di lavoro.

Antonio Di Gilio
Adelfia(BA)

La presunzione di colpevolezza del PD e del giornalismo nostrano

La presunzione d'innocenza è sancita nella Costituzione Italiana, la quale recita all'articolo 27, comma 2 che «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva».

Conseguenze della presunzione d'innocenza sono i principi affermati, oltre che nella Costituzione, nella legge sul giusto processo.
Tuttavia i giornali e i giornalisti ci hanno abituato da troppo tempo alla presunzione di colpevolezza e ai processi sommari mediatici-E questo non solo per questioni legate ai politici e alla politica,ma aanche vicende di cronaca nera.Ultimo in ordine cronologico quello del dirigente del Pd Bianchini
Tutti ricorderanno chi inizialmente fu accusato per il delitto della Caffarella (un rumeno che nulla centrava) o dell'omicidio di Perugia (Patrick Lumumba)o ancora la croce che per due anni ha dovuto sopportare il padre dei fratellini di Gravina. Tutte persone letteralmente massacrate da giornali e giornalisti che hanno rischiato il linciaggio fisico a causa di un gioralismo becero che ha gareggiato a chi scriveva epiteti più crudeli.
L'uso del condizionale della presunzione è stato sempre sostituito dal modo indicativo di una certezza intrisa di mancanza del rispetto delle più elementari norme deontologiche e democratiche.
Infastidisce come anche lo stesso Pd si sia prodigato alla veloce espulsione del suo dirigente senza che questa persona abbia ricevuto nemmeno il mandato di arresto dando vita a una strumentale polemica su una questione immorale.
Sia chiaro,se questo Gentilini fosse colpevole per la giustizia e le accuse pendenti fossero verificate, sarei per buttare via la chiave. Ma fino a quando la giustizia non avrà fatto il suo corso, non ho diritto ne morale ne etico di proferire parola di giudizio.E non basta scrivere titoli che usano il condizionale per poi riempire l'articolo di sostantivi come "mostro " o "stupratore" per ritenersi immuni da problemi deontologici.
Cercare di vendere più copie correndo dietro al sensazionalismo è figlio di un giornalismo da retrobottega che più della ricerca della verità,si incaponisce al dettaglio più cruento come il plastico della casa di Novi Ligure nello studio di Vespa.
Ma il popolo italiano a ormai continuamente stuprato da una comunicazione violenta non fa nemmeno più caso a queste cose.
Antonio Di Gilio
Sinistra e Libertà
Adelfia(BA)

Chi rappresenta il sindacato? Praticamente nessuno

Questo post è da ritenersi in nessun modo legato al pensiero del movimento di sinistra e libertà locale ma semplicemente frutto di una mia personale idea.
Negli ultimi tempi mi sono chiesto chi effettivamente rappresenta il sindacato.Troppo spesso sentiamo nei telegiornali che si incontrano le parti sociali per decidere sulle più svariate questioni che hanno a che fare con il mondo del lavoro.Ci si aspetterebbe che rappresentino almeno il 50% più uno dei lavoratori per poter essere un minimo rappresentativi di una realtà.Sono andato ad indagare sul numero dei tesserati e ho fatto una scoperta(che credo molti conoscono) a dir poco allucinante.
Partiamo dalla CGIL.
I dati sono del 2007 e potete trovarli qui
http://www.cgil.it/tesseramento/default.aspx

I dati dicono che i tessarati sono 5 milioni e 600 mila , ma ad un'analisi più attanta ben 3 milioni sono pensionati.Sono la generazione che giustamente dal sindacato tanto ha avuto sul piano dei diritti e che mantiene viva la propria lealtà.
Il secondo gruppo più numeroso(anche se ben distanziato) con 400.000 iscritti sono i lavoratori del pubblico impiego a cui si sommano i quasi 100.000 del settore bancario che,scusate se sembrerò crudo, ma è un gruppo di lavoratori che nulla a che vedere dalle angherie che possiamo ritrovare nel settore privato.
Fatti i dovuti calcoli, la CGIL rappresenta circa 2 milioni di lavoratori.

Passiamo alla Cisl(2008)
http://www.cisl.it/Sito-Iscritti.nsf/PagineVarie/Iscritti%5E2008F

I tesserati dichiarati sono 4 milioni e 500 mila iscritti.Ma anche per questo sindacato faciamo un'analisi più attenta.I tesserati ormai non più attivi sono 2 milioni e 200 mila. A questi togliamo un altro mezzo milione di lavoratori tutelati,la Cisl rappresenta circa 1 milione e 800 mila lavoratori.

Infine Uil(2008)
http://www.uil.it/organizzazione/iscritti.htm

I tesserati dichiarati sono 2 milioni e 100 mila.Di Questi 877 mila sono i pensionati e 400 mila il settore pubblico.Conclusione il numero di lavoratori "che ha bisogno di tutele" sono 800.000.

Tralasciamo gli altri sindacati minori che sono più strutture burocratiche che di qualche utilità al mondo del lavoro.In Italia ci sono più di 23 milioni di lavoratori.Tolti i 3 milioni di pubblici impiegati(di cui 1 milione e mezzo rappresentato dai 3 più grandi sindacati), arriviamo a circa 20 milioni di lavoratori.Di questi 4 milioni e 600 mila sono rappresentati dal sindacato(circa il 18 %) gli altri la maggioranza nisbe.

In altre parole chi rappresenta il sindacato? Alla luce dei dati sono più i pensionati che i lavoratori segno dell'utilità di un tempo ormai lontano.
Sono i lavoratori che hanno la pancia piena (come ha affermato un sindacalista) o sono i sindacati auto referenziali che rappresentano solo loro stessi che hanno portato a questi dati? E perchè dovrebbero firmare loro i contratti essendo i rappresentanti di solo il 18% dei lavoratori?

Antonio Di Gilio

Il nazi-fascismo dopo sei mesi di oscuramento torna in rete

Scrivo questo post per segnalare un sito mostruosamente razzista e xenofobo per mostrare come le forze naziste stanno sempre più facendo proseliti nel silenzio più assordante.Un sito quello che vi segnalo adatto solo a gente forte di stomaco.Torture,assassini,offese a qualsiasi soggetto non "ariano".Il riflusso di una stagione che si sperava morta si fa sempre più forte nell'indifferenza generale dei mass-media e della rete che mi spaventa,perchè come diceva Levi "è successo una volta e può ancora succedere"
Il link è il seguente

http://www.88tube.net/sharing/

Ricorda molto il sito youtube dal quale copia anche la grafica ma i video sono un compendio al peggiore isterismo della storia.Invito tutti i lettori a segnalare presso la polizia postale e alla magistratura questo link.Esiste un limite alla libertà di pensiero...si chiama dignità umana.

Avevo 6 mesi fa già segnalato  e le denuncie fecero oscurare il sito. Purtroppo hanno cambiato una voce dell'indirizzo e rieccoli.
Ecco il precedente post

PD: RUTELLI, PARTITO NON E' LA SINISTRA MA I DEMOCRATICI ITALIANI

(ASCA) - Roma, 17 apr - ''Noi non siamo la sinistra (anche se ne raccogliamo, senza nasconderlo, il solido ceppo riformista); non abbiamo piu' bisogno di definirci in modo topografico, in base alla nostra collocazione di centrosinistra. Noi siamo i democratici italiani''. Cosi', Francesco Rutelli sulla collocazione del Partito democratico nel panorama della politica italiana, in un articolo su Europa.

''Non ci siamo'' scrive Rutelli riferendosi a due titoli usciti proprio su Europa, che indicavano in 'sinistra' il gruppo di riferimento del Pd. ''Non contesto - spiega - la semplificazione dei titoli, ma l'esemplificazione del messaggio che si sta facendo strada: il Partito democratico e' la sinistra, e' il partito della sinistra in Italia''.

''Con la nascita del Pd - continua l'ex vicepremier - una nuova/antichissima parola ci ha finalmente consentito di qualificare la speranza che per un quindicennio si era riunita sotto l'insegna dell'Ulivo. La parola democratico''.

E - conclude Rutelli - ''noi che siamo i democratici italiani siamo amici dei democratici e dei combattenti per la liberta' di ogni parte del mondo. E abbiamo fondato il nostro partito. Non ce lo dimentichiamo. Non trascuriamo il campanello d'allarme. Non torniamo a riconoscerci nelle parti, perche' perderemmo il tutto''.

Quando l'informazione fa i conti con lo share...che schifo

I giorni della tragedia in Abruzzo hanno evidenziato le migliori qualità del popolo italiano.La capacità di mobilitarsi immediatmente e nei modi più diversi, la dignità di fronte alla morte, la voglia di ripartire e il senso di unità nazionale nel momento del dramma. Tutto ciò mi rendono orgoglioso di far parte di questo grande Paese. Tuttavia da questi giorni di orrore e di onore mi hanno letteralmente disgustato il modo di fare dei giornalisti televisivi.
Quale è il limite all'informazione e quale alla ricerca del particolare macabro? A cosa serve la ricerca del caso umano nella tragedia umana al fine dell'informazione? Cosa da di più allo spettatore la domanda "Cosa fa qui?" a quel padre di famiglia che dorme nell'auto perchè evidentemente ha perso la sua casa? Quale piacere recondito soddisfa la domanda "Come si sente?" a quella ragazza che ha saputo di aver perso il proprio fratello sotto quella maledetta casa dello studente?
Ma l'Oscar per la pornografia dell'informazione televisiva spetta alla redazione del TG1.Come quei maiali malati che vagano per i supermercati coperti da un semplice impermeabile per mostrare il loro SHARE a donne sprovvedute,così il giorno dopo del terremoto una sorridente giornalista snocciolava i record di ascolti durante le varie edizioni post terremoto.VERGOGNA.
Per fortuna a dare lezione di professionalità e di rispetto per le tragedie c'è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Egli, infatti, assediato da fotografi e cameramen manda letteralmente al diavolo i giornalisti in quanto lui è li "non per farsi quattro foto ma per rendere vicina la sua persona e le istituzioni ai sopravvissuti". Queste sono le differenza di stile e molta gente dovrebbe farne tesoro.

Antonio Di Gilio

La carta di Kilombo è scritta con i piedi...quando l'italiano è un optional

Da quando sono diventato redattore ho iniziato a leggere la nuova carta di Kilombo e ho scoperto numerosi orrori sintattici e proposizioni complesse che rendono pesanti le frasi.

Vi porto solo alcuni esempi divertetissimi.

art.4 comma II
"
In caso di presenza di troll e disturbatori dello spazio commenti individuale o pubblico (Kilombo Slow)....." (ma cazzo significa?)

art.5 comma V
"
Uno stesso post non può essere segnalato sul meta-blog più di una volta. Non possono essere pubblicati su Kilombo più di un meta-post per blog al giorno (fino a un massimo di due post ammessi per i blog collettivi. a patto che siano firmati da autori diversi riconducibili come scrittori abituali del blog collettivo).L'abuso della parentesi tonde è allarmante

Non riporto le virgole a tutto spiano senza motivo e aggettivi non coordinati con i sostantivi all'interno sempre dell'art.5

art. 6
..in caso di un numero di redattori inferiore a 4 la redazione potrà effettuare solo ordinaria amministrazione...(perchè i 6 redattori possono fare straordinaria amministrazione sempre alla luce dello stesso articolo?)

art. 6 bis

"I blogger di Kilombo hanno facoltà di promuovere iniziative meritevoli e urgenti, supportate da almeno il 5% degli iscritti, che saranno sottoposte al voto del collettivo entro l'effettiva presentazione delle firme al fine di impegnare l'aggregatore nel suo complesso a fianco delle giuste lotte di lavoratori, studenti, cooperanti internazionali, cooperanti locali, attivisti per i diritti civili delle minoranze già citate e anche di quelle fasce sociali e culturali che verranno ridotte a minoranze alle leggi delle stato."( ho perso il fiato. Ma mettere dei punti ha dei costi? Alle elementari i miei insegnanti cancellavano proposizioni così lunghe)

e ancora

Le firme si intendono come l'adesione ad una proposta ... fatta da ogni singolo blogger sostenitore alla mail della redazione, visibile sulla HP di Kilombo.( ....)

Art.7
lL strumento per le comunicazioni interne al collettivo di aderenti e una mailing list. Gli aderenti sono tenuti a lasciare un indirizzo email all'atto dell'iscrizione ( non è solo "Il" l'errore ma manca anche un accento da far bocciare chiunque a un esame in italiano)

Art.8


"L'adesione a Kilombo è condizionata all'adesione ai principi della presente Carta ed è gratuita."
Non sare bbe meglio "L'adesione a Kilombo è gratuita ed è soggetta all'adesione DEI principi della presente carta( e non all'adesione ai principi)

ma ancora

"L'iscrizione e curata dalla redazione... "(altra bocciatura)

Art. 9 bis

I compiti del C.E. sono stabiliti dall'originale progetto di K.S. Progetto che viene acquisito come parte integrante della presente Carta e che può essere emendato seguendone i medesimi
Al fine di promuovere e diffondere il più possibile le finalità e lo spirito che animano la Comunità kilombista, il Comitato Editoriale è autorizzato ad aprire spazi, pagine e/o forum presso altri social-network o community.

Forse sarebbe meglio
"I compiti del C.E. sono stabiliti dall'originale progetto di K.S. IL progetto viene acquisito come parte integrante della presente Carta e può essere emendato seguendone i medesimi meccanismi.
Al fine di promuovere e diffondere il più possibile le finalità spirito della Comunità kilombista, il Comitato Editoriale è autorizzato ad aprire spazi, pagine e/o forum presso altri social-network o community.

Art. 10 (sintatticamente tutto da cambiare)

della serie non c'è due senza tre
"La decisione di espulsione e presa per votazione a ...."(terza bocciatura)

Antonio Di Gilio

Perchè credo nel progetto della SEL e no nel nuovo PCI

Il neo partito/lista di Prc e Pdci si propone di costruire un partito anti-capitalista e dei lavoratori alternativo alle destre e alle sinistre oggi presenti nel sistema politico italiano.
Fino ad oggi ho sentito slogan tra i più disparati senza individuare minimamente gli strumenti materiali per raggiungere quello scopo.
Il vecchio PCI prima della caduta del muro poteva gridare nelle piazze un modello economico che apparentemente funzionava e che garantiva il benessere sociale. L'URSS e il suo socialismo reale erano il miraggio di una società diversa e migliore a cui ogni cittadino e compagno doveva ambire. Oggi abbiamo scoperto che quel sistema economico è fallito e che il benessere e l'uguaglianza sociale poteva ottenersi al costo di vendere la propria libertà di pensiero e di espressione.Insomma il comunismo ideale è ben lontano da quello reale e tanto a voler evidenziare la forte perfettibilità del sistema, anche Cube e Cina sono miseramente falliti nei progetti.
Oggi i compagni che hanno deciso di riproporre quel sogno hanno dimenticato
lo stato delle cose e hanno deciso di ricalcare vecchi slogan, non mettere minimamente in discussione ciò che la storia ha decretato perdente e attendere un'illusoria rivoluzione proletaria.Tuttavia mi rindonda il vecchio adagio che dice"chi di speranza vive disperato muore".
Sarebbe ora che al Capitale di Marx i vecchi compagni iniziassero a leggere contributi di numerosi economisti, che da anni mettono in discussione il sistema capitalistico e individuano strategia efficaci da rivoluzione copernicana in economia.
Parole come Islam non dovrebbe ricondurre nelle menti degli occidentali solo l'immagini di burqua o terroristi ma anche del credito.
Il credito e la finanza islamica partono da una concezione diversa e rivoluzionaria.La Banca non può chiedere un profitto e la remunerazione del capitale a fini puramente speculaivi è bandita.Non è un caso che mentre le banche occidentali falliscono una dietro l'altra(negli Usa siamo a quota 21), quelle islamiche vedono aumentare finanziamenti e raccolta.
Le teorie della decrescita che vedono nella capacità delle realtà locali di fare scelte economicamente efficienti (dai Gal alla capacità di auto-prodursi l'energia) sono la cartina tornasole di una concezione di sviluppo non legate alle multinazionali e a pochi potentati globali. Estirpare la concezione della Growthmania nelle menti dei politici e della gente e la nuova lotta rivoluzionaria senza spargimenti di sangue.Il sistema va distrutto con le armi dell'intelligenza e di una seria critica al sistema senza dover ripresentare modelli già falliti.Nell'antropologia umana non è cambiato nulla da indurci a pensare che andrà meglio.
Per questo credo molto nella lista della "Sinistra e libertà", soltanto mettendo in discussione il nostro passato cogliendone gli elementi migliori è possibile tornare culturalmente egemonici in questa nostra amata Italia

Antonio Di Gilio

Non tutta la Sinistra è componibile: i comunisti dell'Ernesto e la lettura della questione Tibetana

Oggi giravo tra i vari siti di giornali e partiti della sinistra comunista e non (tutto ciò è alla sinistra del PD) e mi sono imbattutto in questo articolo dell'Ernesto.

http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18092

Questo articolo analizza in ottica diversa la questione tibetana con evidente volontà di dimostrare come l'invasione cinese sia quasi una salvezza per quell'area. Voglio partire dallo stesso ragionamento dell'Ernesto ma arrivando a conclusioni diverse.
In principio il Tibet viveva secondo regole feudali nella quale c'era il ricco signore che dominava su monaci e agricoltori.Fin qui non ho nulla da obiettare, il ragionamento successivo è al limite della decenza. Punto 14. "la cultura tibetana ha avuto nuove prospettive dallo sviluppo nel resto della Cina, specialmente nell’ambito della lingua, la letteratura, gli studi sulla vita quotidiana e l’architettura tradizione". Ovviamente non commento.Ancora. Punto 6.L’occupazione cinese ha causato la morte violenta di 1,2 milioni di tibetani
FALSO.
L'argomentazione apportata come tesi potrebbe anche avere un senso, tuttavia l'autore non mette minimamente in discussione che comunque qualche centinaio di migliaio di persone siano morte.Insomma se invece di 1 milione e 200 mila sono morte 100 o 200 mila la prospettiva cambia.E' giustificabile.

Insomma il giornale che mal vede operazioni come enduring freedom o guerre preventive della Nato per quello che sono definendoli(giustamente) omicidi di massa, ben si guarda dal giudicare allo stesso modo azioni militari, con scopi puramente economici e strategici compiuti da governi comunisti.

La differenza tra me, uomo di sinistra LIBERO da ideologia (da non confondere con la parola TRADIZIONE) e i Comunisti duri e puri, è evidente. La libertà di dire che Stalin e Mao non sono migliori di gerarchi fascisti nel momento in cui si sono sporcate le mani del sangue di migliaia di persone, seppur portatori di idee giuste e condivisibili è qualcosa che alla mia sinistra sarebbe definito blasfemo.

Antonio Di Gilio

Il PD e la sua partecipazione... 44 gatti in fila per 6 con il resto di 2

Che la sinistra radicale non stia messa bene è evidente a tutti, ma che il PD stia messo anche peggio è ormai appurato.
Un compagno di Orvieto mi ha mandato una foto del comizio di Fassino nella sua citta. La folla oceanica che potete constatare non ha rivali. Tuttavia non credo che siano così sprovveduti gli organizzatori, ma sicuramente non si aspettavano una affluenza così....bassa. Hanno voluto farla in una piazza perchè evidentemente si aspettavano una buona partecipazione.Il risultato è una demerita figura di merda.
Povero Fassino. O il PD da seriamente una svolta,di Sinistra o la lega sfonderà anche le mura delle regioni rosse.

Antonio Di Gilio

Questa redazione è vomitevole:cerca di far passare modifiche fondamentali nascoste dietro a un restaling di forma

Mi è appena giunta una mail redazionale dove cortesemente si richiedeva di prendere visione del "restailing formale" della carta. Sembrerebbe tutto innoquo se non fosse per alcuni cambiamenti rivoluzionari (in negativo) guarda caso dopo alcune mie nuove proposte su regolare facebook.

Al di là che lor signori secondo l'art.9 per mettere ai voti questo emendamento di fatto devono prendere il 5% delle firme dei kilombisti.

Ma vediamo le modifiche

Proprio l'art.9 che tratta delle procedure per le modifiche prevede che basti il voto favorevole dei 2/3 dei votanti effettivi ma magicamente si aggiunge

"

È previsto un quorum del 50% degli iscritti

Se il quorum previsto non fosse raggiunto, e solo nel caso di modifica della Carta di Kilombo, la votazione è da considerarsi nulla"


Sanno fin troppo bene che la stragrande maggioranza dei Kilombisti non vota.Molti sono iscritti e non partecipano e quindi sarà praticamente impossibile raggiungere mai quel requisito.

Anzi nemmeno la nostra carta costituzionale prevede il quorum del 50% per i referendum costituzionali,proprio al fine di NON trasformare il non voto in consenso.


HANNO PAURA E STANNO USANDO QUESTI METODI INFIDI PER CAMBIARE A PROPRIO PIACERE LA CARTA (IO HO DOVUTO SPUTARE SANGUE PER VINCERE LA MIA PRIMA BATTAGLIA)

qUESTI SONO DEI PIDUISTI PURI.iNVITO TUTTI I KILOMBISTI A SCRIVERE UN POST ANTI-MODIFICA MASSONE.
CHE SCHIFO!!!!!!!!!

CHIEDO IL VOSTRO AIUTO.NON POSSIAMO METTERE BANNER A FAVORE DELLA COSTITUZIONE E FARCI FREGARE IN QUESTO MODO IN CASA NOSTRA.SE SIAMO IL POPOLO DELLA SINISTRA USCIAMO GLI ATTRIBUTI ALMENO UNA VOLTA

ANTONIO DI GILIO

Kilombo:nuova mozione.Per una redazione snella e una garanzia in più

Con l'80% di preferenza il nuovo emendamento è entrato nella carta di Kilombo sottraendo alla discrezionalità della redazione troppi atti. Tuttavia adeso preme instituire una redazione più snella alla quale deve coadiuvarsi un istituto di tutela. Per questo propongo una discussione seria su un eventuale modifica sull'architettura di Kilombo. Questa che propongo non è una nuova mozione ma una basa da dove partire per poi presentare all'intero collettivo.


Modifica articolo 6
La redazione è composta da sei redattori con mandato semestrale, eletti ogni tre mesi scaglionati a gruppi di tre. Ogni tre mesi sono previste delle elezioni per rinnovare metà della redazione: sono eleggibili tutti gli aderenti che si candidano volontariamente, i tre più votati andranno a far parte della redazione.(attuale)

NUOVA VERSIONE
La redazione è composta da 3 redattori e 3 sindaci di garanzia eletti ogni 6 mesi alternativamente e a tal scopo sono previste apposite elezioni. sono eleggibili tutti gli aderenti che si candidano volontariamente, i tre più votati andranno a far parte dell'organo relativo.
Compito dei sindaci di garanzia è verificare il corretto lavoro dei redattori e l'inesistenza di atti contrari alla presente carta. Hanno per questo accesso a tutti gli spazi e i documenti fra redattori.Il collegio di garanzia verificata l'esistenza di comportamenti scorretti o contrari alla carta decide a maggioranza di 2/3 azione di revoca contro i redattori responsabili.L'azione di revoca è atto di straordinaria amministrazione e quindi da sottoporre al collettivo.
I redattori entro 3 giorni possono fare azione di opposizione contro la revoca e aprire un contenzioso istituzionale ,atto di straordinaria amministrazione e quindi da sottoporre al collettivo che deciderà di sciogliere uno dei due organi interamente e di andare alla nomina dei nuovi membri.Questi resteranno in carica per il tempo residuo.

modifica art.10

i comportamenti scorretti e reiterati da parte di un utente o di un redattore(attuale)

nella nuova versione si cancella redattore

Se la decisione riguarderà un redattore, tale maggioranza di 2/3 si raggiungerà senza computare il suo voto(attuale)

nella nuova versione viene interamente abolita

KILOMBO E FACEBOOK

Il gruppo di Kilombo su Facebook risponde alla seguente carta e quindi redattori e sindaci lo utilizzano rispettandone i principi.Per la sua creazione secondo l'art.9 è necessaria l'approvazione dei 2/3 del collettivo.
Verrà creato per questo anche un apposito account con login di Kilombo che dovrà risultare il fondatore


Le due proposte potranno essere presentate separatamente

Apro la discussione

Antonio Di Gilio

La crisi entra nella zona Euro - Irlanda e Grecia a rischio fallimento

Da alcune settimane circola nei palazzi del potere economico europeo la seria preoccupazione del fallimento di due paesi della'area dell'Euro ossia Grecia e Irlanda. Il primo paese in particolare si trova ad affrontare in prima linea la crisi bancaria dell'est Europa a cui si va ad aggiungere un aumento incontrollato della spesa corrente a causa di un governo ormai prossimo alle votazioni sempre più in crisi di consenso .
Le due economie seppur periferiche metterebbero in crisi tutta l'area in quanto debitori netti soprattutto della Germania, che entrerebbe in crisi di liquidità e di lì il detonatore dell'intera economia continentale.
I 4 big:ITALIA, GERMANI,FRANCIA E UK stanno ormai spingendo verso la costituzione di un governo economico europeo con potere impositivo al fine di intervenire in questi casi(impensabile fino a 6 mesi fa).Il tutto con buona pace del federalismo fiscale tanto declamato dalla LEGA che dovrà aggiornare i suoi motti:da Roma ladrona a Bruxell ladrona.Buttare giù un paese Euro dal castello costerebbe troppo e metterebbe a rischio l'intero castello.
Il tutto al fine di poter preservare la stabilità economica dell'intera zona euro e dell'intera economia globale(il 40% dell'economia globale è dell'UE).
Un bivio che adesso dovrà velocemente affrontare l'UE in tempi brevissimi,completare l'integrazione europea politica e creare un governo europeo con poteri sovra-nazionali sul modello Usa.L'alternativa sarebbe la distruzione di 60 anni di lavoro e una pericolosa messa in rovina del vecchio continente.

Antonio Di Gilio

Contro la crisi,si nazionalizzi la Banca d'Italia

E' notizia degli ultimi giorni della volontà dei governi europei di nazionalizzare le banche per ridare respiro al credito per famiglie e imprese. Ovviamente questo costringerà i paesi europei a indebitarsi ulteriormente per salvare la causa dell'attuale crisi.
Tuttavia i governi ben si guardano dal nazionalizzare un altro istituto, ossia le varie banche centrali e quindi indirettamente la BCE.
Tutti percepiscono la Banca d'Italia come un ente statale di cui lo stato italiano avrebbe il 100% delle quote.Non è così.La Banca d'Italia è ripartita in quote tra vari istituti bancari e alcuni istituti statali (Inps). In realtà nel 2005 fu promulgata la legge 262 del 28 dicembre che prevedeva il totale trasferimento delle quote appartenenti alle banche private in favore di enti statali o al ministero del tesoro entro il 12 gennaio 2008. Purtroppo la legge non prevedeva ne sanzioni ne pene,e non avendo carattere perentorio,al 19/12/2008( come è possibile constatare nel sito dell'istituto bancario) le quote sono ancora di proprietà degli istituti bancari (Intesa-San Paolo e Unicredit in testa che da sole detengono il 45%).

http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti



Ovviamente la Banca d'Italia produce utili grazie a quello che nel gergo si chiama signoraggio ossia l'insieme dei redditi derivante dall'emissione della moneta. La Banca d'Italia grazie al diritto che ha di battere moneta e alla sua partecipazione alla BCE(che invece emette le banconote) ottiene utili che divide tra i suoi soci.
La crisi è evidentemente sempre per i soliti noti,gli altri se la cavano sempre.

Antonio Di Gilio

Sinistra: da Caporetto al Piave la musica non cambia

La luna di miele di Berlusconi continua inesorabile. Il Pd va verso una clamorosa sconfitta grazie a scelte moderate di Veltroni e la mancanza di carisma dell'attuale Franceschini.
I nodi non sono ancora risolti (sul testamento biologico il partito è ancora spaccato) e manca una linea condivisa. Nemmeno con la Caporetto del 2009 il Pd riesce a stringere i ranghi. Ho l'impressione che nonostante il cambio tra Cadorna e Diaz,anche la linea del Piave sarà sfondata. E' il momento di tirare le somme e comprendere i motivi reali di questa disfatta dell'intera area di Sinistra. Per quanto mi sforzi la risposta che mi tormenta è una: quali risposte diamo alla crisi?Come risolvere i problemi della gente?Insomma quale disegno politico proponiamo? Da ormai un anno ho dovuto solo assistere a guerre intestine all'interno del PD e alle recriminazioni tra i vari partitini di quella sinistra assente dal parlamento. Prima Chianciano,poi la telenovelas Vendola-Ferrero, ora le recriminazioni su chi ha sbagliato in Sardegna. La gente ha capito fin troppo bene che di questa sinistra,incapace anche all'opposizione,può pur fare a meno. E' ora di mettersi intorno a un tavolo, riunire le migliori energie intellettuali che abbiamo da offrire(dagli economisti ai giuristi e non solo i filosofi) e scrivere un disegno politico fattibile che rispecchi il nostro essere di sinistra:alternativi e radicali.
Dobbiamo lanciare l'idea di dirottare l'8 per mille agli ammortizzatori sociali. Lanciare un piano casa fattibile con i soldi che verrano invece sprecati in un'inutile opera come quella del ponte sulla stretto. Parlare seriamente dei tagli della politica a tutti i livelli cominciando già dalle provinciali. Dobbiamo lanciare liste anti-province nei quali gli aderenti ed eventuali eletti dovranno prodigarsi al trasferire le competenze a comuni e regioni e si esimeranno dal ricevere il compenso.
Berlusconi oggi lo batti solo sul piano fattuale e non solo ideale. Solo se presentiamo un progetto concreto abbiamo speranza di battere la politica degli slogan e del far male.
L'Italia sulla falsa riga del ventennio sta perdendo la sinistra ma non con mangnelli e olio di ricino, ma semplicemente per nostro merito

Antonio Di Gilio

Il risiko Berlusconiano, la morte Veltroniana, il coma della Sinistra

La Sardegna è un ulteriore riprova che a Sinistra le cose vanno male,molto male. Il PD (se di vagamente di sinistra si vuol parlare) è ormai verso la disfatta finale. Veltroni è KO e le due anime del partito stanno affinando i coltelli. La vincita del centro alle primarie toscane ma la contemporanea vittoria dell'UDC in Sardegna dimostra che la voglia centrista del PD va affollare un'area nella quale i copyright sono di altri.
A sinistra invece si preferisce l'astensione piuttosto che votare un fantomatico Pd o micro corpuscoli che perservono nelle loro identità.

E passiamo a noi. La Sinistra per la Sardegna presente in 8 province su 9 prende un decoroso 1,6%. Mi sento però di dire che quella lista è nata in un solo mese ed è formata quasi esclusivamente da quelli di SD. Per un analisi più corretta dovremmo sommare i Rosso Mori, formato dal vecchio movimento autonomista di sinistra Sardo e Verdi. Le due liste da sole prendono più dell'Arcobaleno.

Rifondazione esce con le ossa rotte. Vendola continua nel suo tergiversare e nonostante la sua uscita dal partito ha invitato a votare Rifondazione. Lì la sua mozione era al 63% ed evidentemente la nostra gente  non ci sta capendo più nulla e ha preferito stare a casa piuttosto che andare a votare.

Il Pdci guadagna qualche decimo di punto, ma è una pia illusione. In valori assoluti perde non pochi voti e comunque non guadagna spazi.

In ogni caso le 4 liste portano a casa 5 seggi della regione dopo i  3 dell' Abruzzo. Insomma la Sinistra vive il suo peggior incubo. Unita non piace e perde, divisa perde ma guadagna qualche poltrona. In Sardegna come in Abruzzo i consiglieri serviranno soltanto a dare ossigeno alle casse di movimenti e partiti in crisi finanziarie. Ma perderanno visibilità e spazi vitali per sperare in una graduale ripresa e cambiamento di rotta.
Voglio tornare a fare analisi politiche di merito, parlare di idee e proposte,di una società alternativa e non stare a discutere di un risiko elettorale,unilaterale per giunta, che porterà solo nuove acredini e ritorsioni. Che porterà a dire quei 4 sfigati dei dirigenti di questi partiti,avevamo più ragione di te o addirittura abbiamo vinto.

Insomma non posso stare qui a sperare nella morte del Pd,nel risveglio di compagni stanchi di quel partito che tornino ad ascoltarci per tornare a sognare. Se lo devo fare deve essere per merito nostro e non per demerito altrui. L'attacco è la miglior difesa e rimanere nell'attesa e la peggior pena che ci possa essere inflitta

Antonio Di Gilio

Le mie previsioni sul voto sardo

PD: si avvia la resa dei conti. Un'altra sonora mazzata e la testa di Veltroni ha ottime change di saltare. Notare l'atensione (primo partito come in Abruzzo, quindi i sinistrati) e un udc che farà una buona performance. Ergo il PD non sfonda al centro e a sinistra si preferisce l'atensione. 

Prc: credo che non supererà il 4%.La posizione di Vendola di invitare a votare rifondazione nonostante la sua uscita non è stata apprezzata (il 63% degli iscritti votarono la mozione 2 in sardegna)
Il pdci continua con i suoi valori fissi (1.3% 2.0%).
Rimangono Rosso mori e la sinistra che insieme potrebbero superare rifondazione. 
LE LISTE SONO LA PALLA AL PIEDE DI SORU CHE PRENDERà ALMENO 5 PUNTI IN PIù DELLE LISTE SOMMATE. sE CI AZZECCO VOGLIO LA PIZZA DAI PIDDINI

Antonio Di Gilio

La guerra tra poveri

Ormai ogni giorno sentiamo i telegiornali che annunciano cassa integrazione e licenziamenti a tutto spiano. La crisi economica dei mercati finanziari ha iniziato a percorrere le strade del mondo reale e inizia a mietere le prime vittime.
Il presidente americano Harry Truman nel '58 affermò "Recessione è quando il tuo vicino perde il posto; depressione è quando lo perdi tu". Nulla di più vero. Fin quando la parola recessione non intacca il tuo posto di lavoro, rimane un semplice eco ma quando inesorabile arriva quella lettera, il mondo cambia prospettiva. La perdita del lavoro produce la ricerca delle responsabilità che inevitabilmente si ricercano non in processi macro economici deleteri ma in quel vicino che un posto ancora lo ha. Inesorabile inizia la guerra tra i poveri che purtroppo è già in atto. Prima si incomincia a colpire il pubblico impiegato reo di avere quei diritti sindacali che purtroppo sono inesistenti nel privato. Poi inevitabile inizia a montare la paura dello straniero. Prima ladro e farabutto, adesso che ruba il posto di lavoro. Ma fino a qualche mese fa si era ben lungi dal denunciare l'abuso perpetrato nelle campagne del pelato foggiane o nell'industria delle
costruzioni del nord. O magari delle decine di morti di  stranieri e italiani (4 al giorno)che come disse l'attuale ministro Scajola all'inaugurazione della centrale Enel di Civitavecchia "Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si...". Insomma sono sacrificabili per il benessere collettivo qualche povero "disadattato".
Adesso la guerra tra poveri vede le vittime gli italiani in terra straniera rei di essere in una Gran Bretagna vittima eccellente della recessione.La stessa che nulla ha da obiettare quando gli italiani fanno i lavapiatti o i camerieri in quel di Londra. Insomma la crisi annebbia le menti, la paura aiuta coloro che parlano alle pance e la società del benessere effimero ben si guarda dai veri colpevoli.
Con buona pace di banchieri e speculatori che continuano a prendere maxi stipendi e che mai pagheranno per i loro comportamenti.

Antonio Di Gilio

La politica adesso si fa nel Grande Fratello

Negli ultimi anni è innegabile la crisi di credibilità della nostra classe politica. Icone statiste di destra e di sinistra (Berlinguer, Moro, De Gasperi, Togliatti ecc.) appartengono a un passato da molti rimpianto. Da 15 anni a questa parte gli elettori sono chiamati a decidere per il meno peggio ragionando per mali minori.

Ma il problema davvero serio è la crisi della politica nel suo senso più platonico. La politica è migrata dalle sezioni (adesso confuse con il politico sopra descritto) e dalle piazze per passare nei talk show, raggiungendo la sua apoteosi all'interno dei reality show (ormai diffido fortemente di ogni bene o prodotto denotato con termine anglosassone).

Questioni come lavoro, omosessualità e transessualità, problematiche dei diversamente abili, Alitalia sono portate alla ribalta solo "grazie" ai concorrenti di Isole dei famosi o Grandi Fratelli in salsa tragicomica. Conosciamo le difficoltà di un non vedente attraverso la presenza di un cieco nella casa del Grande Fratello. Scopriamo ad esempio che gli italiani sono molto più aperti sulle questioni dei transgender per aver portato alla vittoria Vladimir Luxuria.

Tutto questo è aiutato da un concetto di democrazia diretta di nuova concanzione : il televoto (pago, voto con un sms e decido).

Il resto viene poi portato in pasto a "opinionisti" (nuova figura professionale da un paio di anni a questa parte) che urlano e strillano e mettono in ridicolo ogni questione.

E' evidente la distorsione della realtà che vede barriere architettoniche invalicabili, immigrati dati alle fiamme per il colore della loro pelle e migliaia di cassaintegrati di Alitalia che non sono solo hostess e piloti.

Ma siamo nel 2009 e la politica deve evolversi. Meglio le macchiette da reality del tubo catodico che le persone in carne ed ossa.

Antonio Di Gilio

Un modello da cambiare

E' passato più di un anno e mezzo dall'inizio di questa crisi, dal primo tonfo della borsa Usa nel luglio del 2007, dai primi dati del valore della case americane in caduta libera. Da allora praticamente tutti, dal macellaio al presidente Usa hanno dato una loro chiave di lettura sentenziando sui colpevoli: mercati finanziari, banche e sistema creditizio. 
La verità è che la crisi è di sistema, il muro di Berlino è caduto anche dall'altra parte. Il sistema in cui viviamo si basa su un principio fondamentale: creare, produrre, distruggere. Ma funziona finché c'è qualcosa da produrre e i paesi più industrializzati sono saturi. A questo si è aggiunto, dall'ingresso della Cina nel WTO, una politica aziendale che ha mirato sostanzialmente all'aumento della produttività (che consiste nella riduzione dei posti) e alla riduzione dei costi, sopprattutto quello del lavoro. 
Il sistema avrebbe potuto tenere se il tutto si fosse svolto in qualche decennio, se il mondo del lavoro fosse stato in grado di riorganizzarsi e specializzarsi.

Invece sono passati pochissimi anni e per mantenere i consumi si è dovuti ricorrere al debito. Gli italiani un po' meno avvezzi a questa leva patiscono (a dimostrazione del ragionamento) ormai da 15 anni una stagnazione continua dei consumi.
Ford, il noto industriale dell'omonima (e in crisi) azienda di auto, nel 1900 aveva postulato che se avesse voluto vendere auto, avrebbe dovuto aumentare i compensi dei propri dipendenti.

La terziarizzazione del sistema economico invece produce attività con un forte profitto che tuttavia non compensa adeguatamente i propri dipendenti.

Sapete quanto costa a una società di telefonia mobile 1 minuto di una vostra conversazione? 0.007 euro. Se considerate quanto pagate tra scatto alla risposta e primo minuto, vi lascio immaginare i mega profitti. Ora pensate alle migliaia di call-center e ai loro stipendi/precarietà (pardon flessibilità ), rimane ben poco da capire.
Questo sta generando sperequazioni in ambito nazionale e internazionale senza precedenti. Non è un caso che gli unici a sorridere di questa crisi siano i gestori di hard discount e i produttori di yacht. L'idea di rilanciare l'economia con l'intervento pubblico senza prendere seriamente in considerazione una politica redistributiva è a mio modesto avviso fallimentare.

Se in ogni casa ci sono più TV, cellulari, auto che persone mi dite che razza di consumi rilanciamo? L'UE si è inventata una velocissima integrazione di 13 paesi ex sovietici in forte crescita per dare all'industria europea un canale di vendita, con costi del lavoro bassissimi per la produzione a basso valore di capitale(pensate alle banche italiane o all'Eni in Romania o alla delocalizzazione selvaggia) guardandosi bene dal dare velocemente loro l'EURO. Negli ultimi venti anni si è andati di bolla in bolla per poter dare ossigeno a un'economia asfittica. Prima il mercato dei cambi, poi è toccato alla new economy,  adesso a quella dei mutui, la prossima sarà  quella dei debiti sovrani, e poi?

La risposta che ho incute paura, ma è quella che l'uomo ama da sempre utilizzare... guerra. La guerra distrugge e permette di ricominciare e di crescere fino alla guerra successiva. Sarebbe ora di rivedere un modello sul quale nutro una sola certezza: è da cambiare.