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Un giorno senza immigrati


Cosa succederebbe se tutti i lavoratori stranieri da un giorno all'altro decidessero di incrociare le braccia?
L'istat afferma che nel 2008 gli stranieri residenti sono 3.5milioni con un incidenza del 5.8% sulla popolazione totale.La ricchezza prodotta in termini di Pil raggiunge ormai l'8% .Il sistema pensionistico ancora regge grazie anche ai contributi versati da queste persone.
Le badanti dei nostri nonni e genitori sono per lo più stranieri.
Le imprese costituite da immigrati sono in continuo aumento e oltre la metà dei dipendenti stranieri (il 51.5 per cento) è occupata in una micro-impresa, e la quasi totalità di essi (l'82 per cento) lavora in un'impresa con meno di 50 addetti. In altre parole l'artigianato italiano fiore all'occhiello del made in Italy è prodotto da stranieri.
Ovviamente questi dati rappresentano solo il lavoro regolare.Le campagne del sud vede migliaia di lavoratori stranieri spesso sfruttati mentre al nord bisogna attendere qualche morto dalle impalcature per renderci conto di come sempre più muratori sono stranieri.

La volontà degli ultimi tempi di mostrare lo straniero come il caprio espiatorio di un'economia che non va o della sicurezza che non c'è cerca soltanto di allontanare la questione della rappresentanza.

Ma alla luce di questi dati cosa succederebbe se gli stranieri sparissero dall' ITALIA?

In america i messicani hanno costituito nel 2006 il "Day Without Immigrants", una manifestazione nazionale alla quale parteciparono milioni di immigranti latino americani chiedendo la legalizzazione. Quel giorno gran parte dell'industria dei servizi statunitensi subì un forte rallentamento, e sebbeno le situazioni estreme descrite dal documentario non si avverarono, la nazione non potè fare a meno di notare le difficoltà che la loro assenza dal lavoro aveva creato nelle scuole, negli ospedali, nei risotoranti, nell'idustria delle costruzioni e negli hotel

Il gruppo su facebook è

Antonio Di Gilio

2 commenti:

daniele sensi ha detto...

Sarebbe una gran cosa, ma irrealizzabile temo. Perchè gli "irregolari" non sarebbero nelle condizioni di poter scioperare, e i regolari, invece, ho paura stiano in gran parte cedendo al quel meccanismo psicologico indotto che li porta, per difesa da una massiccia campagna xenofoba, a prendere le distanze dai loro fratelli meno fortunati, a volersene distinguere, quasi (tipo: avete ragione a reclamare maggior severità ma noi siamo un'altra cosa, noi stiamo qui a lavorare...). Le destre stanno riuscendo in quella più o meno consapevole strategia di recisione della solidarietà sociale: prima tra i poveri italiani e quelli stranieri, ora tra stranieri regolari ed "irregolari"

Jean Lafitte ha detto...

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