Che la sinistra radicale non stia messa bene è evidente a tutti, ma che il PD stia messo anche peggio è ormai appurato.
Un compagno di Orvieto mi ha mandato una foto del comizio di Fassino nella sua citta. La folla oceanica che potete constatare non ha rivali. Tuttavia non credo che siano così sprovveduti gli organizzatori, ma sicuramente non si aspettavano una affluenza così....bassa. Hanno voluto farla in una piazza perchè evidentemente si aspettavano una buona partecipazione.Il risultato è una demerita figura di merda.
Povero Fassino. O il PD da seriamente una svolta,di Sinistra o la lega sfonderà anche le mura delle regioni rosse.
Antonio Di Gilio
Il PD e la sua partecipazione... 44 gatti in fila per 6 con il resto di 2
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2 commenti:
fonte AGI:
"...Presenti alla conferenza stampa di presentazione del simbolo anche altri nomi eccellenti: Achille Occhetto, Umberto Guidoni (ex Pdci), Giovanni Berlinguer, Dacia Valent, Gianni Mattioli...."
Ma non era quella di Gianfranco Fini che si propose come ministro al primo governo Berlusconi?
Un ottima campagna acquisti per SeL non c'è che dire....
Dario, forse ti confondi con Altero Matteoli... la biografia di Gianni Mattioli recita: Nel 1978 fonda il "Comitato per la scelta dell'energia", che si occupa di diffondere la ricerca e l'utilizzo sulle fonti pulite di energia. Nel 1981 fondò la rivista Quale energia?, di cui fu direttore per sei anni, e nel 1987 venne eletto deputato nazionale tra le file della Federazione dei Verdi; dei Verdi fu anche presidente dal 1988 al 1992.
Rieletto deputato alla Camera dopo le elezioni politiche del 1992, divenne vicepresidente della commissione parlamentare per l'ambiente, il territorio ed i lavori pubblici. In quegli anni si avvicinò al Movimento dei Cristiano Sociali e ad Alleanza Democratica, salvo poi tornare ad essere parlamentare dei Verdi nel 1994.
Dopo aver conservato il suo seggio a Montecitorio nel 1996, fu sottosegretario ai lavori pubblici nel primo governo Prodi ed in quegli anni entrò nel comitato esecutivo di Legambiente. Nel 2000, durante la formazione del secondo governo Amato ebbe l'opportunità di diventare Ministro delle politiche europee dopo che un suo collega di partito, Edo Ronchi, aveva rifiutato tale incarico
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