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Rifondazione per la sinistra rompe gli indugi e si dice pronta - è scissione

Con un'intervista a Il Manifesto Migliore annuncia che l'area vendoliana farà una lista unitaria con Sd per le elezioni europee e che si lavorerà ad un nuovo partito. Di fatto l'uscita da Rifondazione. Freddezza dalla maggioranza, soddisfazione del movimento di Fava e della componente del PdCI che fa capo alla Belillo Scissione è una parola che non pronuncia mai, ma le prospettive politiche che richiama non possono che implicarla. Gennaro Migliore, intervistato da Il Manifesto, non ha ambiguità nel dire ciò che deve dire: liste aperte a chi ci sta e opposizione unita, anche col Pd. Ma soprattutto, si procede anche senza avere alle spalle Rifondazione. Dunque la frattura con la maggioranza del partito di Ferrero e Grassi è cosa ufficiale e avrà come banco di prova le elezioni europee, quando la sua area politico-culturale Rifondazione per la sinistra correrà insieme alla Sinistra democratica di Fava. Cade ogni tentennamento, proprio nel momento in cui si fa sempre più chiaro che si andrà a votare con l'attuale sistema elettorale. Scansato il pericolo delle soglia di sbarramento al 5%, dunque, i vendoliani rompono gli indugi e rilanciano il progetto di unità a sinistra che si attivi già con la tornata europea. Primo referente, il movimento di Mussi, ma non c'è chiusura: "Ragioniamo insieme a Verdi e PdCI", suggerisce il coordinatore dell'area ed ex capogruppo del Prc alla Camera, mantenendo aperto, almeno formalmente, anche uno spiraglio di confronto con i suoi compagni interni, perchè "anche la maggioranza di Rifondazione comunista non può più rappresentare la situazione a colpi di falce e martello". Il punto politico, secondo lui, è che "l'idea di una lista unitaria è oggi più forte" poiché è cambiato, per fortuna, il contesto sociale. "A Chianciano - dice- si parlò di un deserto sociale che invece mi sembra piuttosto affollato", oggi diversamente da qualche mese fa, "possiamo spostare a sinistra tutta l'opposizione, compreso il Pd". Per questo la prospettiva di Ferrero e Grassi non ha senso nel nuovo contesto, dove a rendersi necessario è un antagonismo largo a Berlusconi. Anche con la formazione di Veltroni, rispetto a cui "sono sicuro è possibile una convergenza sull'agenda sociale", per arrivare ad "una iniziativa comune fino ad una mobilitazione generale". Dal punto di vista sociale questa anima della sinistra, parallelamente ad una opposizione larga, deve vedere anche uno sbocco formale. Primo step sarà nel 2009. Lista unitaria per Strasburgo, ma non semplice cartello elettorale: "lo schema chiuso e federativo dell'arcobaleno è morto e sepolto", spiega. Il che significa che si procedere verso un nuovo partito della sinistra unita, che però non "può nascere in base alle idee di un gruppo dirigente", ma dovrà vedere "consultazioni di massa", con "migliaia di persone che decidano sul simbolo come sulle regole di convivenza e la carte di intenti". Le parole di pag.6 del quotidiano comunista sono accolte con scetticismo e freddezza a via del Policlinico. Claudio Grassi, responsabile organizzazione del partito, ci spiega perché. "Il congresso ha democraticamente deciso un'altra strada", per cui la prospettiva dei vendoliani "è una proposta alternativa a quella del Prc". Dunque? "Dunque è una ipotesi evidente di scissione", che non può che "colpire negativamente" perché "metterà in difficoltà l'unica forza che esiste a sinistra del Pd, cioè Rifondazione". Era inevitabile, però? "No, mi ha invece stupito perché emerge proprio adesso, quando il governo è in difficoltà e la società è in movimento, come anche il popolo del sindacato e della sinistra". Soddisfatta invece la Sinistra democratica. "Da dopo le elezioni di aprile abbiamo sempre cercato di lavorare ad una forza unitaria della sinistra", ci dice Nuccio Iovene, che spiega anche come essa debba strutturarsi: "una forza radicata nel territorio e ispirata a valori e contenuti che mai come oggi sono attualissimi". Del resto, aggiunge, "mi sembra che ci siano attualmente le condizioni per far nascere un nuovo centrosinistra", perché il movimento della società regala forza "a quanti di noi sono convinti di poter pensare di spostare a sinistra il Pd e l'opposizione". Nel PdCI le parole di Migliore tradotte in fatti potrebbero significare la triplice spaccatura. Oliviero Diliberto e i suoi riunificati nel Prc di Ferrero e Grassi per l'unità dei comunisti, Marco Rizzo pronto a lavorare ad una costituente con gli altri atolli dispersi (Marco Ferrando del Pcl in testa) e, infine, Katia Bellilo disponibile, insieme a Umberto Guidoni, ad una convergenza con l'area di Rifondazione uscente. La morte del partito dei comunisti italiani dunque. Ci spiega Belillo che la prospettiva di partecipare alla lista unitaria la convince a patto che "non sia una riproposizione del vecchio arcobaleno, un semplice cartello elettorale dei gruppi dirigenti, ma persegua invece uno sbocco partitico". Un partito della sinistra unita di cui, secondo lei, ha bisogno anche il Pd "per non rimanere affossato nel centrismo e nel conservatorismo". Un partito che già immagina come "capace di sintetizzare le istanze di sinistra che provengono dalla società e le diverse culture politiche che la sinistra porta con sé". Con una semplice definizione: "che sappia far rivivere la tradizione del Pci, massimo esempio di sintesi dei molteplici modi di essere sinistra che esistevano e esistono nel paese".

Antonio Di Gilio

6 commenti:

Pietro_d ha detto...

Bene sono contento, perché questo paese non si merita di avere mille partitucoli di sinistra. Sono contento anche perché tutte quelle brave persone dell'area Vendoliana non meritano di stare con personaggio come Ferrero. Sono contento perché questo è l'unico modo per riiniziare a dialogore fra il PD e la Sinistra (quella matura) in prospettiva futura.
Bene speriamo che in breve tempo la sinistra abbia come riferimenti seri il PD e un partito più a Sinistra formato dagli ex RC, PdCI, SD e Verdi...

Spartacus Quirinus ha detto...

Ha già quasi detto tutto pietro_d... sarebbe una buona cosa, finalmente un'unione e non soltanto una nuova scissione moltiplicatrice di gruppetti destinati a mera testimonianza. Auguri!

Anonimo ha detto...

lo letto su aprile on line questo articolo...comunque sia ancora non trattasi di scissione, di certi è una frattura. forse rimarranno ancora in rifondazione pur creando una lista con sinistra democratica alle europee.

la scissione la avrebbero dovuta fare al congresso,s e non pensassero a sedi e simboli, ma alla gente e al rinnovamento.

comunque mentre il rivoluzionario vendola promette 5 inceneritori in puglia il moderato di pietrista costantini(in puglia) non farà costruire inceneritori.

non so che pensare...

mario ha detto...

Azz, che notiziona.Adesso c'è la sinistra matura, quella immatura e quella degli affaristi ladri.Il quadro politico si va chiarendo.
Commenti profondi ed illuminanti di ciò che si muove nel paese.

Dario ha detto...

OFF TOPIC PER KILOMBO: art. 4
Kilombo è un portale di blog (meta-blog). Possono dunque aderirvi soltanto titolari di blog o di siti personali commentabili.
faccio presente che stando a quanto dice questo articolo uno dei redattori, nella fattispecie Spartacus Quirinus, avendo reso privato il suo blog si è chiamato fuori dalle regole previste dalla Carta di Kilombo per cui, a parer mio, è da considerarsi decaduto dalla carica di redattore e, non rispettando le regole basilari della Carta, si dovrebbe procedere all'espulsione.

Anonimo ha detto...

Non credo più a nulla.
Solo chiacchiere.
Ogni giorno penso a cosa dovrò mangiare e se domani avrò ancora la forza di andare avanti...
Penso che il ceto politico della Sinistra voglia salvare solo se stesso. I vendoliani da una parte , i grassiani dall'altra tutti cercano poltrone.
Non andrò più a votare...
il voto è oramai un rituale vuoto.
La democrazia in questo paese non esiste!