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Sul lavoro precario

E' il momento che facciamo un passo avanti.Ormai la "classe operaia e contadina"appartiene al secolo scorso.Gli stessi sindacati da tempo hanno abbandonato queste due categorie rifugiandosi nel sicuro mondo pubblico, in quanto hanno perso il loro potere contrattuale.La delocalizzazione e l'ingresso della Cina nel Wto hanno raggiunto gli effetti desiderati,eliminare le rivendicazioni salariali della classe operaia destinata a sparire inesorabilmente nei Paesi più industrializzati.E' la precarietà il nostro "mostro".Sono i contratti a chiamata o i rinnovi dei contratti a vita gli abomini da contrastare.Visto che il mondo del lavoro è diventato più complesso è necessario rendere la tassazione su di esso più complesso.Sono per una detassazione reale del lavoro stabile e a una tassazione di quello flessibile.La flessibilità è opportuna se consentono a un datore di lavoro di valutare il costo-beneficio dell'assunzione.Ad esempio dal secondo rinnovo del contratto a tempo determinato la tassazione aumenta e così via di rinnovo in rinnovo rendendo obbligato nel breve o l'assunzione o il licenziamento.Ma sul lavoratore successivo qualora il contratto risulti ancora"flessibile"la tassazione da applicare deve essere la stessa dall'ultimo rinnovo adottato in precedenza.Ebbene si.Il mercato massimizza le risorse scarse e quindi attraverso di esso non si abusa(questo è il liberismo economico)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se vuole guadagnarsi il voto dei giovani il centrosinistra dovrebbe seriamente per fermare la precarietà cronica,