Il cittadino è colui che è originario, abitante e/o residente in uno stato e del quale possiede la cittadinanza ossia la condizione della persona fisica alla quale l'ordinamento giuridico riconosce la pienezza dei diritti civili e politici.
Nelle ultime campagne elettorali ho la sensazione che questo termine venga sempre meno utilizzato e sostituito dal sostantivo consumatore. Come in un'operazione di marketing si sta cercando di associare, senza traumi per "l'utenza", quella che era l'espressione del salto culturale delle lotte risorgimentali del 1848 con una pseudo accezione moderna che meglio esprime l'individuo nell'era del consumismo. Ma se è vero che ogni parola ha un proprio significato il termine consumatore implica una nuova concezione della società. Non importa chi tu sia ma quanto consumi e spendi. Una nuova "aristocrazia", non di nomina divina o reale ma di mercato, si affaccia e tutti ne vogliono far parte ammirandone insigni membri come letterine e calciatori.
L'economia pervade ogni aspetto della vita e anche la vita può essere monetizzata e lo stato un tempo rappresentazione della sovranità si riduce nel mondo globalizzato in una semplice spa.Mentre la politica usa e abusa svuotandone del significato parole come libertà, uguaglianza, democrazia, i cittadini consumatori chiamano eroi i vincitori della coppa del mondo di calcio e definiscono straccioni chi non possiede un cellulare.
Antonio Di Gilio
Cittadini o Consumatori
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